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Antonio “Rigo” Righetti con questo secondo album solista (“Water Hole”) si conferma rocker di razza, altro che “solo” l’ex bassista di Ligabue

Creato il 02 gennaio 2016 da Giannig77

Ecco la mia recensione del disco di Rigo, pubblicata sul sito di Troublezine.it

http://www.troublezine.it/reviews/21716/rigo-water-hole

Il nuovo album di Antonio “Rigo” Righetti, che i più ricordano per la sua lunga e fruttuosa collaborazione in qualità di bassista per Ligabue (era una delle colonne della “Banda”) e gli “esperti” per la sua militanza nei Rocking Chairs, conferma le buonissime impressioni che ci arrivano da una discografia che piano piano sta diventando sempre più corposa.

E’ un disco dalle atmosfere calde, soffuse, in un certo senso “rassicuranti”, nei suoni e nel cantato: merito principalmente dell’approccio educato e sobrio del cantautore modenese, che in queste tracce essenziali e dirette, mette in mostra tutto il suo amore per l’America. Non serve alzare i toni o gridarlo a pieni polmoni, a volte per esprimere i sentimenti, quelli veri, bastano poche cose, basta che ci sia l’intento vero e il cuore in mano e qui accade.

A tratti pare riecheggiare Bruce Springsteen, quello meno rock’n’roll e più acustico, ma l’attitudine scarna e il suono registrato in presa diretta, ne fanno un lavoro rock nell’anima. Rigo intona con voce profonda canzoni che mirano a rievocare la poetica dei grandi narratori d’Oltreoceano, e i nomi sono quelli più autorevoli: Faulkner e Carver. Testi tutti rigorosamente in lingua inglese, a riannodare ancora di più il filo che lo lega a quei scenari. Solo King of Love è introdotta in lingua italiana, e a declamare quei versi tratti proprio da Carver è l’attore teatrale Danio Manfredini, ma poi le sue liriche si dispiegano in inglese.

Un po’ di sano country, un po’ di folk, l’attenzione ai piccoli particolari che fanno la differenza (l’armonica che spesso arriva a rimarcare e intensificare l’atmosfera), tanta qualità da ogni parte lo si ascolti, grazie alla maestria di Rigo e dei suoi valenti collaboratori, uno dei quali è l’antico sodale Robby Pellati, batterista al suo fianco sia nei Rocking Chairs che nel gruppo di Ligabue.

Un consiglio? Il 5 gennaio, dal Cotton Club di Modena parte il suo tour in supporto al disco. Beh, non lasciatevelo scappare live, sarebbe un delitto!

Tracklist

 01. Henry’s Siege Mentality
02. Tear It Up
03. King Of Love
04. Dangerous
05. Glass
06. For So Long
07. The Beauty
08. (Don’t Want) To Cheat You

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