Anyone’s Ghost (Edimburgo, Marzo 2012)

Creato il 17 febbraio 2013 da Marissa1331

C’era una volta un castello antichissimo, costruito su una roccia che dominava la città. Era un castello fatto di pietra grigia, scurita dal tempo, levigata dalle piogge e accarezzata dal vento, dimora di re incoronati sulla Pietra del Destino, testimone di sanguinosi intrighi e dolorosi tradimenti, di passioni pericolose e di amori impossibili, menestrello di storie che ancora echeggiano nelle sale maestose, nelle chiese millenarie, nelle segrete spaventose, nei cortili fioriti.

1) Edinburgh Castel – Old Town – Edimburgo.

2) Edinburgh Castel – Old Town – Edimburgo.

3) St. Margaret’s Chapel – Castle Rock – Edimburgo

C’era una volta un cielo d’argento liquido, perlescente, impreziosito da gemme gonfie di pioggia, pronto a lasciare generosamente spazio, in un batter di ciglia, al fratello più gaio, vestito di azzurro carico e solcato da grosse nuvole di un bianco abbacinante che si diradano solo verso sera per indossare le romantiche e ricche sfumature del velluto che dalla porpora stempera nel bronzo e nell’oro.

4) Shomewere in Edimburgo.

5) Arthur ‘s Seat – Holyrood – Edinburgh

6) Sunset. Calton Hill – New Town – Edinburgh.

C’era una volta una taverna dedicata ad un criminale e piccoli e accoglienti locali scovati per caso, rifugi da una pioggia improvvisa, che servono un cibo inaspettatamente squisito, un salmone rosa racchiuso in una crosta croccante, una torta di mele affogata in un mare di crema gialla e calda, una montagna di carne di cui preferisco ignorare la provenienza adagiata su un tortino di morbide patate, una cheesecake che non ha bisogno di parole ma solo di papille gustative ben allenate… ed un aforisma da regalare a tutti coloro che vivono di insalata e yogurt magro e che vanno in palestra un paio di volte al giorno.

7) Deacon Brodie’s Tavern.

8) Somewhere in Edinburgh. Yummi!

C’erano una volta graziose lapidi arrotondate dal tempo, sorvegliate da fiori pazienti e da alberi scheletrici e c’erano muri di mattoni affumicati che hanno visto tante cose,  claustrofobici “close” e “wynd” che ne hanno celate altrettante e segreti terribili che non possono essere rivelati se non da fantasmi antichi che non riescono a trovare la pace. E c’erano porte con gli occhi e cattedrali opulente e case che somigliano a castelli ed il suono delle cornamuse aleggia nell’aria, scivola tra i vicoli e si intreccia ad un incantesimo lanciato da una bacchetta di agrifoglio con un nucleo fatto di piuma di fenice.

9) Somewhere in Edinburgh.

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10) Scott Monument Edinburgh.

11) Somewhere in Edinburgh.

12) Wynd in Edinburgh.

13) Somewhere in Edinburgh.

14) Canongate Toolboth, Old Town, Edinburgh.

15) St. Giles Cathedral.

16) Welcome to Diagon Alley. 

C’erano una volta tre amiche che sono partite insieme quasi per caso e che si sono ritrovate a Edimburgo a San Patrizio. Non si è ancora capito bene come. Queste tre ragazze si sono divertite tantissimo. Ma proprio tanto. E ci sono foto che testimoniano  una serata divertentissima passata a ballare in mezzo ad un’orda assassina di gente seminuda vestita di verde che aveva evidentemente scambiato le 19 del 17 Marzo con la mezzanotte del 31.12. Quelle foto non verranno pubblicate. A meno che non facciano un film su questo viaggio. Un film che finirà come “Una notte da Leoni”.

Però, e chi viaggia lo sa, i compagni di viaggio sono importanti quanto e forse più del viaggio stesso. Quindi, per voi, ecco le foto “politically correct” delle mie 2 insuperabili compagne. A loro va il mio “grazie”.

Susi.

Dani.

Me.

Party!

T.



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