(Pubblicato su Kataweb Forumcinema il 3 ottobre 2003)
Orson Welles sosteneva che il genere più difficile è la commedia. Shakespeare, a suo dire, era così grande perché, tra una tragedia e l’altra, scriveva commedie. Welles, invece, si guardò bene dal farne. C’è solo da perderci, spiegava: se il pubblico non ride è un fallimento, e se ride… beh, è solo una commedia.
Della questione non si è mai curato Woody Allen, il quale per consuetudine sforna una commedia l’anno. E pazienza se il suo pubblico, quello storico, continua a rimpiangere i tempi andati di Manhattan e Annie Hall. D’altra parte, mi chiedo sempre se uno di quei film uscisse oggi che effetto farebbe e se avrebbe ancora successo. Mi rispondo da solo: temo di no. Woody è cambiato, ovvio, così come cambiamo tutti: oggi predilige un altro tipo di racconto, meno pensoso, più facile, leggero. Se avesse continuato a sfruttare il vecchio filone, i soliti soloni l’avrebbero accusato di non sapersi rinnovare. È tuttavia cambiato anche il pubblico che frequenta le sale cinematografiche (e non solo quello). In quest’epoca di disimpegno e di trading on line, quanti rimarrebbero avvinti da tematiche esistenziali e rimandi psicoanalitici? Insomma: mi paiono del tutto cavillose quelle discussioni da salotto sul confronto tra il corposo Woody Allen d’annata e quello odierno invece frizzantino. Discussioni del genere “non ci sono più le mezze stagioni” che si ripetono ormai ciclicamente, in concomitanza con l’uscita di un nuovo lavoro.
Cosa dire, allora, di Anything else? Che è un film gradevole e divertente, probabilmente il migliore tra quelli distribuiti dalla Dreamworks. Di più, c’è che Woody si riserva un ruolo da coprotagonista (con comportamenti borderline mica male) e, per la prima volta, rinuncia a cucire sul proprio personaggio una vicenda sentimentale che, causa l’età, risulterebbe scarsamente credibile. Le battute riprendono a fioccare come ai giorni belli e non mancano note puntute di critica sociale. Per contro, sta una certa ripetitività degli schemi e la sensazione che il Nostro non frequenti la gente comune.
Troppo poco? Di certo non come tutto il resto. Date un’occhiata ai film in programmazione nelle sale.
Anything else, di Woody Allen, con Woody Allen, Jason Biggs, Stockard Channing, Danny DeVito, Christina Ricci (Usa/Francia/Olanda/GB, 2003, 108’). Domenica 14 ottobre 2012, ore 19,05, Iris Tv.