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ANYTHING ELSE MOVIE 3/ Io e te

Creato il 24 novembre 2012 da Lenselse
ANYTHING ELSE MOVIE 3/ Io e te   Un regista come Bertolucci non ha bisogno di presentazioni, quando mi trovo a discutere uno dei suoi film  è sempre difficile perchè a parlare del lavoro di un grande artista mi sento un pochino in soggezione, come se fossi una bimba pronta a nascondersi per la timidezza e l' inadeguatezza. In effetti i film che sono riuscita a vedere fino ad ora, si contano sulle dita di una mano, perciò, sento che devo colmare questa lacuna al più presto.
Quasi sicuramente il primo fu "Io ballo da sola" ma ero troppo piccola per poter coglierrne tutte le sfumature. L'ultimo ricordo risale a The dreamers e sono passati già ben 9 anni. Nonostante il tempo, sento che le sensazioni che mi suscitò quel film sono rimaste intatte e questo secondo me accade quando qualcosa riesce a colpirti davvero, non saprei descrivervi bene il come e il perchè, l'unica cosa che posso dire è che l'ho trovato spiazzante. Uno di quei film per cui si è incapaci di dare un giudizio netto perchè ci sono troppe sfaccettature che mi hanno fatto arrivare a delle conclusioni contrapposte fra loro dove nessuna riesce a prevalere sull'altra.
Quando a maggio è stato presentato a Cannes "Io e te" non sapevo proprio cosa aspettarmi ma solo guardando il trailer ne ero rimasta incantata come accadde per "The dreamers", complice le splendide immagini e una colonna sonora perfetta che passa da "Boys don't cry" dei Cure a "Ragazzo solo ragazza sola" di David Bowie, adattamento italiano del celebre brano "Space oddity".
Il film, tratto dal romanzo di Niccolò Ammaniti, racconta la storia di Lorenzo, un ragazzino molto introverso e problematico che non riesce ad inserirsi con i suoi compagni  con cui si sente molto a disagio al punto tale che quando la scuola organizza una settimana bianca, decide di far credere a tutti di essere partito con loro mentre in realtà si nasconde nella cantina della propria casa. In quella cantina Lorenzo riesce a crearsi un proprio habitat e sembra anche riuscire a trovare un equilibrio fino a quando l'arrivo inaspettato della sorellastra Olivia, (una ragazza con gravi problemi di tossico dipendenza) scombussola tutti i suoi piani. La storia ruota poi intorno al rapporto (inizialmente) inesistente che c'è fra i due fratelli che trovandosi "costretti" a condividere lo stesso piccolo e chiuso spazio, dovranno imparare a conoscersi.
Quello che amo dei suoi lavori è la cura maniacale dei dettagli e per i costumi di scena, assolutamente perfetti per ricreare una certa atmosfera retrò e velatamente malinconica, come quelli utilizzati nella scena "madre" ovvero quella del ballo fra i due ragazzi, che mi ha fatto venire i brividi, una di quelle scene destinate a diventare un culto del cinema, di una bellezza disarmante. Azzeccata è anche la scelta degli attori, da Tea Falco, che lo stesso regista ha definito una bellezza alla Marlene Dietrich e il giovanissimo quanto promettente Jacopo Olmo Antinori, che dopo questa interpretazione è sulla buona strada per diventare una nuova promessa del cinema italiano.
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