Silver linings playbook è uno di quei film che potrebbe farci riflettere proprio su questo. Non è una commedia ma neanche un film drammatico. Si posiziona a metà strada tra i due generi in maniera piuttosto equilibrata.
Pat è un ragazzo che soffre di disturbi di doppia personalità ed esce dall'ospedale psichiatrico dopo 8 mesi di cure con la speranza di rimettersi in forma e conquistare nuovamente la moglie Nikki. Vive in casa con la madre e il padre che ha perso il lavoro e si dedica a tempo pieno alle scommesse. Un divieto di avvicinamento gli impedisce di vedere la moglie e lo costringe a delle sedute settimanali con uno psichiatra. La situazione già precaria di Pat sembra complicarsi (o migliorare?) nel momento in cui incontra Tiffany, sorella della migliore amica di sua moglie, anche lei dal passato abbastanza problematico, giovane vedova e con problemi di abuso di psicofarmaci e dipendenza dal sesso. Tra i due nasce una conoscenza un pò turbolenta che sfocia in un accordo: Tiffany aiuterà Pat a riconquistare la moglie se lui la aiuterà a partecipare ad una gara di ballo. La strada del cambiamento può essere lunga e complessa, ma insieme, Pat e Tiffany potranno dire di avercela fatta e forse, anche gli obiettivi inziali che si erano prefissati di raggiungere, potrebbero non essere più così importanti come credevano...
Pat: "Ecco in cosa credo: devi fare tutto il possibile, lavorare al massimo e se rimani positivo, vedrai spuntare il sole tra le nuvole."
Serena