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Il primo film dell'anno visto al cinema. Dal punto di vista cinematografico direi che questo 2014 è iniziato con il piede giusto visto che questo film mi ha tenuta incollata allo schermo per tutta la sua durata.
Siamo in una Brianza che sembra quasi America, complice la vera ambientazione del romanzo dal quale è tratto il film. Dai primi minuti si nota una certa cura all'immagine e una regia (di Paolo Virzì) decisamente calzante. I protagonisti appaiono uno di seguito all'altro in modo veloce, ciascuno con le proprie debolezze e forze che li fa sembrare a prima vista anche un pochetto caricaturali. Il loro carattere è dichiarato fin dal primo sguardo, il primo dialogo. Ma la cosa non disturba, anzi. Fa entrare da subito in un turbinio di emozioni, ansie, aspettative. Proprio come quelle provate dai personaggi.
Quello che sembra ovvio al primo sguardo, non si rivelerà tale.
Un incrocio di storie, in cui due famiglie di diversa estrazione sociale si incontrano e scontrano dal punto di vista politico e umano. Un incontro/scontro anche generazionale, in cui non si riesce a distinguere chi fa da guida a chi. Chi ha più bisogno di sentirsi accettato, il genitore o il figlio?
Fabrizio Bentivoglio interpreta un piccolo imprenditore pronto a fare il grande passo, con tutti i mezzi a sua disposizione, compresi quelli non in suo possesso, pur di entrare in una certa cerchia e sentirsi finalmente inserito. Dall'altro lato la figlia, ben inserita nel rodaggio, cerca disperatamente di uscirne e vivere la sua di vita, non quella sperata e cucitale addosso dal padre. Nel suo percorso incontrerà un certo Luca, immaginario del ragazzo tormentato e mediamente sfortunato, interpretato da un bravissimo Giovanni Anzaldo. Infine una Valeria Golino psicologa, che sembra più concentrata sulla sua vita piuttosto che su quella degli altri.
Nella famiglia agiata invece, uno spietato Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), una moglie insofferente le cui aspirazioni la fanno sembrare più adolescente del figlio rampollo, interpretata da una a tratti divertente Valeria Bruni Tedeschi.
Una sorta di istantanea del paese allo stato attuale.
Tutto prosegue in modo apparentemente tranquillo fino ad un certo incidente...
Film che mi ha piacevolmente colpito e fatto stupire del cinema italiano, che difficilmente si scosta con particolare successo dalla commedia. Una gran bella eccezione!
Erika
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