In questi giorni ci ha lasciati perplessi un esempio di Mutantropia degenerativa, altrove chiamata autolesionismo mutantropico. Una giovane signora cinese, rimproverata dal marito per l'eccessiva dipendenza dalla per lui deplorevole pratica dello shopping online, ha avuto una reazione impulsiva giunta al parossismo del tagliarsi un pollice. Autolesionismo eseguito quindi con lo scopo mutantropico di piacere al marito, ma non solo visto che l'effetto è andato ben oltre Il marito, ovviamente scosso e impressionato dal gesto, dopo opportuna cucitura dell'arto distaccato, le ha concesso di continuare nella pratica seppur facendone un uso leggero.
Come mai leggiamo la notizia da questo punto di vista e non da quello di degrado e violenza che sottintende? Non siamo forse consapevoli della deplorevole condizione in cui vivono le donne in Cina? Ovviamente sì, ma questo blog non si occupa di problemi sociali di questo livello. I quali tuttavia non negano, anzi si integrano, con le dinamiche del vissuto psicologico dell'individuo.
Questa signora, rispetto alla media del suo popolo, vive una vita agiata potendosi permettere una pratica così tipica di noi occidentali, che crea tanta dipendenza anche qui e non solo per chi se la può permettere. Il marito probabilmente "aveva ragione" a rimproverare una tale depauperazione, non foss'altro che per le sue tasche, ma indubbiamente senza aver voluto indagare la frustrazione, o senso di handicap, che ne era all'origineProbabilmente è stato proprio questo che, fecendola sentire alle strette, ha portato la signora all'eclatente gesto catartico/autopunitivo, egoticamente finalizzato al trauma emotivo del marito. Amputandosi il famoso dito è diventata palesemente vittima: del suo vizio, della crudeltà del marito, del buon senso comune. Insomma ha fatto un fioretto al fine di ottenere un bel vantaggio comunque.
Purtroppo per lei la cosa ha funzionato al di là delle sue speranze Intervento del marito; esposizione mediatica e quindi conformista; il "perdono" e il permesso di poter continuare nel suo vizio, sebbene nella buona intenzione della quantità limitata. Fino alla prossima esplosiva crisi d'astinenza che speriamo non le costi un altro dito. Insomma la signora ha fatto un gesto che potremmo definire mutantropico-gattopardesco, ha cioè mutato se stessa perché nulla mutasse perdendo quindi la possibilità di un vero cambiamentoche le permettesse di prendere coscienza del suo stato. Condizione necessaria - per quanto non sufficiente - per divenire un essere umano migliore.
Un doppio regalo dell'egonanismo e del conformismo, modelli che sembrano accompagnarsi bene alle forme che governano lo shopping convulsivo.
Shopping che normalmente tutti facciamo, anche i sottoscritti ovviamente, ma com'era più quella storia sul mutantropo borghese? ;)