Cari amici, una critica più o meno velata che tempo fa ci avete mosso è stata quella di fare politica su questo blog, ovvero farla di parte. Quest'ultimo aspetto speriamo di averlo definitivamente smentito con i nostri post equamente suddivisi fra Berlusconi, Maroni e Bersani, costui definito mutantropo dimezzato quando ancora gli era rimasto l'ultimo barlume di potere. Certo mancava Grillo, e guarda caso ha fatto scalpore una notizia di questi giorni: l'espulsione della senatrice Gambaro dal Movimento 5 Stelle, decisa anche dalla rete.
Ammettiamo subito una cosa: almeno nelle intenzioni Grillo ci piaceva, così come ci piace chiunque compia un'azione deosnoblotica in questo nostro simpatico paese di pazzi. Lui le cantava chiare al sistema politico marcio e corrotto, e spesso - molto spesso - dicendo le cose come stavano (il che gli faceva perdonare qualche occasionale tono... come dire? sopra le righe).
Eppure... anche noi, come tanti, siamo rimasti perplessi davanti all'escalation di violenza verbale e insulti, davanti a certi discorsi che sembravano sempre più farneticazioni incontrollate, davanti a un atteggiamento rispetto alla devianza interna al partito (vedere ns post) che certamente meritava miglior causa. Come tanti, dicevamo, che hanno dimostrato il loro disappunto con il flop che il Movimento ha conosciuto durante le ultime elezioni amministrative.
Ora... cos'avrebbe detto poi di tanto grave la senatrice Gambaro per meritare l'espulsione? Qui le parole testuali: “Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento”. Ovvero quella che per noi è la pura e semplice verità. La reazione piccata ed esagitata del leader, invece, per noi ha un solo nome: egonanismo fuori controllo. Che, nel suo tentativo riuscito di soffocare la verità, altro non fa che rimpolpare la già nutritissima compagnie osnoblotica nazionale. In ciò piegando pure la rete che, vergogna fra le vergogne, si è surrettiziamente prestata a tanto immonda bisogna.
Cari amici non c'è niente da fare, vale più l'egonanismo di ogni buona intenzione. E da oggi è ufficiale: Beppe Grillo è un ipocrita in quanto parte integrante dell'osnoblosi dei tempi che corrono, che lui a parole si propone di distruggere. In realtà vuole distruggerne solo quella parte che dà fastidio a lui: il suo ingresso in politica non è da imputare, infatti, alle raccolte di firme referendarie ignorate dal parlamento?
Osnoblosi di origine egotica. Ontologicamente la più genuina. Storicamente la più pericolosa!