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Apateporia della Settimana: non tutti i Cavalieri del Lavoro ne sanno di economia

Creato il 11 dicembre 2012 da Sinesthesys
Notizia di oggi è la sconcertante dichiarazione di Berlusconi, secondo il quale lo spread è solo un "imbroglio", "un'invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani". Cioè la sua. E come motiva tali affermazioni? Con il fatto che "non se n'è mai sentito parlare".
Ora, vorremmo ripetere per quei pochissimi che ancora credono in un simile fenomeno, che il presente blog non è politico e che gli scriventi o sono apolitici, o si sono impegnati a non far nessun riferimento alla politica nelle loro parole. 

Però questo è un blog che parla di società, questo sì, e da vent'anni la società italiana è stata influenzata da questo egonanista sostenuto dai voti di tre categorie: interessati, stupidi e ignoranti. 
Tre tipi di persone, esattamente e puta caso come i tre vantaggi dell'egonanismo. 
Noi che scriviamo siamo convinti che Berlusconi non sia in nessun caso un "fenomeno" della politica, ma eminentemente un caso della sfera sociale, e tutta la sua attività nel parlamento italiano è lì a dimostrarlo: mentre il paese andava a rotoli, il Cavaliere del Lavoro è stato in grado di far approvare decine di leggi ad personam che depenalizzavano i reati per cui era ed è imputato. 
Solo gli stupidi e gli ignoranti potevano credere che il Cavaliere del Lavoro fosse schierato politicamente in qualsivoglia maniera.
Ora, delle tre categorie sappiamo che gli interessati corrispondono agli osnoblotici, cioè quelli che più o meno direttamente pagati da lui o comunque facenti parte del suo indotto economico-politico, possono aver avuto qualche vantaggio dal successo di un tipo simile. Ma che differenza c'è fra ignoranti e stupidi? I primi non conoscono il passato del piccolo egonanista, i secondi non ne capiscono il presente. Certo oggi, dopo vent'anni di malefatte, i primi non hanno più scuse, però entrambi sostengono una stessa verità illusoria, osnobloticamente sostenuta dagli interessati: Berlusconi è un grande imprenditore.

A questi signori è sfuggito che l'azienda di questo grande imprenditore, quand'è entrato in politica, aveva 6.000 miliardi di lire di debiti. 

Con l'affermazione esternata oggi, in odore di elezioni, speriamo sia chiaro a tutti quanto profonde siano le competenze di quest'ometto, ops! perdonate! Cavaliere del Lavoro, in economia e politica. 
Perché sia chiaro: se come imprenditore era una chiavica, come statista è stato decisamente peggio.
Buon Natale, Italia!

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