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Aperto ecomuseo del mare a Palermo

Creato il 19 febbraio 2014 da Furbanzio

Aperto a Palermo l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva: il primo ecomuseo urbano del Sud Italia ospitato in due nuovi spazi di cultura e aggregazione per la città. Un ecomuseo è un museo del territorio che mette al centro la funzione sociale e la partecipazione della comunità. Mare Memoria Viva è un ecomuseo dedicato al rapporto tra Palermo e il mare e si propone come nuovo soggetto culturale per la riqualificazione della costa di Palermo.  Negli spazi dell’ecomuseo si trovano storie e voci che raccontano il rapporto tra Palermo e il mare, le trasformazioni di questa città complessa ma anche la vita e il lavoro di tante persone, testimonianze di una memoria viva che indicano, a chi saprà ascoltare, prospettive future. Il rapporto con il mare racconta molto della città che c’era, che c’è e che potrebbe esserci: vi sono storie di resistenza, di viaggio, di commercio, di vacanze, di lavoro; vi sono ricordi, luoghi, fiabe, cartoline; vi sono naviganti, portuali, scrittori, poeti, bagnanti, pescatori, operai dei cantieri navali, capitani e marinai, gente che va per mare e gente che se lo porta sempre dentro, ovunque sia. L’ecomuseo MMV è uno spazio aperto alle proposte del territorio, uno spazio di culture rigorosamente plurali e aggregazione per tutte le generazioni. ECOMUSEO URBANO MARE MEMORIA VIVA L’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva nasce da un lavoro di ricerca e comunità, sulla memoria e sul presente di Palermo e il suo mare. I materiali dell’ecomuseo sono stati raccolti nei quartieri della fascia costiera della città, incontrando e intervistando gli abitanti e la gente di mare, mappando i luoghi significativi del territorio, raccogliendo storie, fotografie, video e ricette, organizzando attività e incontri in spazi pubblici e luoghi di aggregazione. A questo corpus iniziale si aggiungono foto e filmati degli archivi del Centro Regionale per il Catalogo e la Documentazione, del progetto Mare Negato (a cura di Ruggero Di Maggio e Matilde Incorpora) e di autori e abitanti della città che hanno condiviso il proprio lavoro (Melo Minnella, Sandro Scalia, collettivo Playmaker tra questi). La definizione più bella di ecomuseo è quella di un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio (Hugues De Varine). Le diverse installazioni video, audio, fotografiche, sonore, accompagnate da testi e parole raccontano al visitatore “il patto” ancora possibile tra i palermitani e il proprio mare. E’ un racconto corale fatto da decine e decine di testimonianze, storie biografiche, pezzi di storia della città,

Aperto ecomuseo mare Palermostorie dei luoghi. Tante sono infatti le famiglie palermitane che hanno partecipato con fotografie e video o raccontando davanti alle videocamere o ai registratori una storia, un pensiero, una battaglia intrapresa o un desiderio che ha a che fare con il mare di Palermo.Si tratta di un primo “museo della città”, e in particolare della città sul mare, che affronta diversi temi e propone diversi percorsi legati non solo alla memoria ma anche al presente e al futuro e può fare riflettere su temi di attualità . All’interno dell’arsenale che dell’ex deposito vi saranno spazi di aggregazione a disposizione di operatori culturali, enti e associazioni che vorranno proporre attività su temi connessi a Mare Memoria Viva; l’ecomuseo proporrà attività didattiche, laboratori, visite guidate e attività culturali per tutte le età. L’idea chiave del progetto Mare Memoria Viva è ricostruire il legame tra la città di Palermo e il mare attraverso storie, memorie e la partecipazione attiva degli abitanti. Abbiamo cominciato raccogliendo, dalla voce degli abitanti, narrazioni, storie, foto, video, oggetti di affezione, ricette culinarie, riflessioni sull’oggi, per creare una “mappa di comunità” del patrimonio locale legato al mare . Il “Geo-Blog” è un blog geografico, che consente di posizionare su una mappa multimediale testi, immagini, video e suoni. Vi sono i luoghi della memoria, dove un tempo si faceva il bagno e ora è tutto cemento, vi sono i porticcioli nei racconti dei pescatori, Mondello e le cabine, le feste in spiaggia, le passeggiate alla Marina ma anche le discariche, gli abusi edilizi e ambientali che la costa ha subito. Un geoblog può crescere e arricchirsi di contenuti nel tempo: tutti sul web possono partecipare aggiungendo il proprio pezzetto di storia, una fotografia, un racconto, un video legati a un luogo del mare di Palermo. I prossimi step riguardano la riqualificazione dell’Ex Marfaraggio della Tonnara Bordonaro e la presentazione in primavera dell’offerta turistico-culturale dell’ecomuseo con diversi e originali percorsi di turismo di comunità.Le due sedi dell’Ecomuseo sono spazi pubblici messi a disposizione dai rispettivi enti proprietari per ospitare l’allestimento e le attività dell’ecomuseo attraverso un accordo con l’associazione CLAC. Un esperimento di governance partecipata tra pubblico e privato sociale, capace di trovare nuove forme di sostenibilità per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale.L’Ex Deposito Locomotive di S. Erasmo inaugurato nel 1886 è un elegante padiglione con una particolarissima e preziosa struttura in ghisa coperta da un tetto a quattro falde con lucernai. La superficie complessiva è di 1400 mq coperti, a cui vanno aggiunti gli spazi esterni che si affacciano sulla foce del Fiume Oreto e sul mare. Appartiene ed è stato restaurato dal Comune di Palermo nel 2004.Si tratta della sede principale dell’ecomuseo: racconta storie di mare, città e comunità e ha disposizione spazi interni ed esterni per laboratori, incontri e conferenze. L’arsenale della Marina Regia, gestito dalla Soprintendenza del mare di Palermo, fu eretto tra il 1621 e il 1630 su progetto dell’architetto palermitano Mariano Smiriglio, si trova tra il porto e i Cantieri navali. Sede monumentale più antica e ricca di storia marinara della città. L’ecomuseo racconta qui storie di marittimi, porto e cantieri navali. L’ampio spazio al primo piano, dove si trova l’allestimento, può accogliere conferenze e mostre temporanee.Le tecnologie del suono e dell’immagine, la multimedialità, l’interattività, sono state scelte per narrare, con mezzi contemporanei, un patrimonio locale fatto di cose, persone e saperi, che deve essere conosciuto dalla cittadinanza. Queste tecnologie permettono l’interazione e la partecipazione degli utenti che diventano così fruitori attivi e, in alcuni casi, anche creatori di contenuti all’interno del museo.L’uso di tecnologie open-source sviluppata in rete da migliaia di programmatori in tutto il mondo, oltre ad abbattere i costi di realizzazione, è una scelta coerente con il carattere “comunitario” dell’intero progetto.La Fondazione CON IL SUD è nata dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo. La Fondazione sostiene interventi "esemplari" per l'educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i "cervelli" al Sud, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (patrimonio storico-artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari, per l'integrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità.CLAC nasce come associazione culturale nel 2003 a Palermo per lavorare all’ideazione, organizzazione, promozione e produzione di progetti in ambito culturale e turistico. Capacità di progettazione e innovazione culturale sono base di cambiamento del nostro territorio.Un "impresa culturale" per affermare un nuovo senso etico e politico dell'auto-imprenditorialità e sostiene progetti e imprese che scelgono la via della condivisione, dell'accesso ai beni più che del possesso. Valori e processi che identificano il modo di lavorare di CLAC sono partecipazione, creatività, team giovane e multidisciplinare, uso dell'arte come strumento di partecipazione e sviluppo, dialogo aperto e negoziabile con istituzioni e imprenditori, attenzione ai processi di cittadinanza attiva, uso delle nuove tecnologie. <Risulta ormai noioso e pleonastico ribadire il ruolo del mare e della costa -dice Sebastiano Tusa, Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali del mare- nella storia di Palermo. Così come altrettanto ripetitivo, e quindi inutile, è sottolineare che gli abitanti (o meglio i governanti) di questa città abbiano dimenticato, tralasciato, in buona o cattiva fede, questo fondamentale aspetto del nostro passato, ma anche presente e, soprattutto, futuro. Vi sono anche segnali positivi che indicano una timida inversione di tendenza anche da parte di chi ha in mano i destini di questa città. Alcune opere di bonifica costiera e portuale sia in città che nelle storiche borgate marinare, seppur discutibili sul piano estetico e compositivo, tuttavia aprono nuove e promettenti prospettive verso la soluzione di un divorzio tra mare e terra che ha lungamente caratterizzato la storia recente di Palermo. Tanto c’è ancora da fare affinché il “fronte a mare” assuma quel carattere di logica, elegante e bella continuità tra la città e l’acqua tale da dare quel valore aggiunto importante per rendere Palermo una vera e, soprattutto, attraente, metropoli mediterranea. Il nostro compito di gestori di risorse ed istituzioni pubbliche è anche quello di agevolare questa tendenza positiva verso il risanamento della frattura tra mare e terra. Speriamo che l’Arsenale della Regia Marina di Palermo diventi presto il luogo deputato a narrare e spiegare queste storie di mare e terra. Non un semplice luogo di raccolta di cimeli, bensì un percorso di conoscenza storica gradevole ed attraente per farci capire che Palermo e questa parte della Sicilia hanno avuto, nel mare, profonde radici storiche, umane ed economiche.  Avviare dunque una rete viva e stimolante che oltre al valore culturale ha anche un valore politico poiché mette insieme istituzioni diverse che non solo hanno a cuore una fruttuosa collaborazione, ma sono obbligate a lavorare insieme per il bene della città e dei suoi abitanti. In questi anni sono stati sottoscritti numerosi protocolli per studi, ricerche e scavi, che hanno permesso di lavorare in stretto rapporto con le Università di Stanford e della Pennsylvania, la RPM Nautical Foundation, con la Fondazione statunitense Aurora Trust, ecc. La firma di accordi con Enti pubblici e privati ha permesso di sviluppare collaborazioni nel campo della ricerca, degli studi, della costruzione di archivi, nella sperimentazione di attività tecnico/scientifiche, volte alla diffusione dei “saperi”, anche attraverso la realizzazione di pubblicazioni, di allestimenti multimediali, di eventi culturali e manifestazioni delle varie forme espressive della cultura del Mare Mediterraneo. La gestione dell'imponente Arsenale della Marina Regia, destinato al futuro Museo del Mare, dal 2013 è stata assegnata alla Soprintendenza del Mare e numerose sono le attività di promozione e di valorizzazione del "Mondo Mare" si stanno portando avanti all'interno di questa struttura. Altre iniziative della Soprintendenza del Mare sono le campagne di sensibilizzazione rivolte alle scuole, che mirano a promuovere e ricostruire un forte “legame” tra il mare e gli studenti al fine di arricchirne la conoscenza di tutte le risorse ad esso legate. Pensiero di Giovanni Verga, (I Malavoglia, 1881) : “Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare...”



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