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Apnea: il romanzo di Lorenzo Amurri

Creato il 19 giugno 2013 da Leragazze

Apnea coverLaura qualche settimana fa mi ha mandato una mail con il link all’intervista che Daria Bignardi ha fatto a Lorenzo Amurri in occasione dell’uscita del suo romanzo Apnea (Fandango, 251 pagine, 16 €). L’oggetto della mail era “ti ricordi?”

E io Lorenzo Amurri infatti me lo ricordo fin da piccola. Era stata proprio Laura tanti anni fa a suggerirmi la lettura di Piccolissimo, lo spassosissimo libro di Amurri padre, dove l’autore si divertiva a dileggiare senza pietà i suoi familiari. Uno dei capitoli era naturalmente dedicato al suo figlio più piccolo e si intitolava “Lo chiameremo Lorenzo”. Così Lorenzo, più o meno mio coetaneo, posso dire che lo conosco fin da piccola, anche se negli anni, in effetti non ne ho più sentito parlare. Sono venuta a sapere attraverso questa intervista che  Amurri è stato un musicista importante e che la chitarra era la sua ragione di vita. Ha raccontato di aver viaggiato moltissimo, di aver avuto molte esperienze: capelli lunghi, corpo iper-tatuato; per riassumere banalmente mi ha dato l’impressione di essere stato un po’ “sesso, droga e rock & roll”. E quindi sono rimasta molto colpita vedendolo paralizzato su una sedia a rotelle. Il suo libro Apnea ripercorre la sua storia, a partire dall’incidente che ebbe sugli sci nel ’97 e che lo ha reso tetraplegico; passando per le operazioni subite e per la lunga riabilitazione in una clinica svizzera, fino al suo ritorno a casa. In pratica la metafora di un parto, di una rinascita, con tutto quello che comporta riadattarsi a una nuova vita in questo caso molto difficoltosa e piena di ostacoli.

Se non lo avessi visto in TV probabilmente il libro non lo avrei comprato né letto. Non amo i libri del dolore, quelli che raccontano storie tristi e che inducono alla lacrima. Non mi piace la commiserazione né l’autocommiserazione. Aver visto Lorenzo Amurri parlare invece in modo ironico e scanzonato della sua vita, tuttavia trasmettendo emozioni a chi l’ascoltava, mi ha innanzitutto indotto a leggere il suo blog TRACCE DI RUOTE, che ho trovato molto interessante, ben scritto, scevro da strascichi pietisti pur raccontando il tema difficile della sua vita sulla sedia a rotelle. Quindi ho immediatamente ordinato il libro su Amazon e me lo sono letto con vero piacere. Senza aver mai provato quel fastidio che a volte avverti quando ti rendi conto che una pagina, una scena di un film, sono state scritte, create apposta per suscitare commozione. In questo caso invece leggendo il libro di Amurri hai la sensazione che stai leggendo una storia vera, ci entri dentro e cominci a far parte della sua famiglia, del suo gruppo di amici. Leggi il suo racconto “da dentro”; tanto che, appena finito, vien voglia di ricominciarne la lettura con una diversa sensazione: quella di conoscere Lorenzo Amurri da sempre.

Per concludere un piccolo regalino per voi: il racconto “Lo chiameremo Lorenzo” tratto dal libro Piccolissimo di Antonio Amurri:

LO CHIAMEREMO LORENZO


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