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Apocalypse Now

Creato il 05 settembre 2011 da Flavio
Apocalypse Now1969. La guerra del Vietnam è al suo culmine, i militari rientrati in patria sono richiamati in servizio. Il capitano Benjamin L. Willard, ufficiale dell'esercito americano appartenente ai paracadutisti della 173ª Brigata Aviotrasportata, è tornato a Saigon profondamente turbato dalle missioni segrete svolte per il suo comando. Ormai inadatto alla vita civile può trovare ragioni di vita solo in guerra. Gli viene richiesto di compiere un'ultima pericolosa missione. Il suo compito è quello di raggiungere il covo del Colonnello Kurt, ormai ex ufficiale dell'esercito, dove si è rifugiato e si è nominato dittatore della regione.
Willard dovrà attraversare il Vietnam in guerra, sconfinare in Cambogia e riportare l'uomo alla ragione od eliminarlo.
Premetto subito che per quanto possa essere ben fatto, stimolante, d'atmosfere, descrittivo, folle, questo film non rientra tra i miei preferiti. Di tutte le note positive che gli si possono ascrivere l'unica negativa, per me, è molto importante. Iniziando, appunto, dalla critica devo dire che non rimane attuale. Forse è il ritmo, a volte molto lento, forse è, in alcuni punti, l'approfondimento minimo delle tematiche ben conosciute nel 1979 che non mi permettono di immedesimarmi nel periodo storico. Questo lo trovo un deficit importante per un film così affascinante.
Descriverne i pregi è difficile perché sono così tanti che si rischia, per errore, di tralasciarne qualcuno.
Partiamo dalla scena più storica ed evocativa: l'arrembaggio nei cieli da parte degli elicotteri sulle note wagneriane della cavalcata delle valchirie: è stupenda. Una delle scene più forti del cinema di ogni decennio. Evocativa, intensa, assurda, come assurda può essere la guerra. Tanto assurda da imbastire con un giradischi e delle casse un rozzo, ma efficace, attacco psicologico alle popolazioni indigene.
Sempre parlando di immagini intensa e cruda è la sequenza finale della macellazione di Kurtz da parte di Willard, eseguita in parallelo a quella del bue sacrificale da parte dei sudditi del colonnello.
Sullo schermo la parte da leone la svolge un tanto intenso quanto giovane Martin Sheen. La sua storia è peggiore di molti altri soldati mandati a morire in Vietnam e per questo ne è un realistico ritratto. Un uomo sconvolto dalle vicende che lo hanno segnato e che, probabilmente, non potrà mai tornare ad una vita comune in una comune cittadina americana. Un uomo il cui dovere ha sconvolto la vita. Ogni sentimento che prova viene trasmesso allo spettatore, memorabile la scena nella camera d'hotel a Saigon. L'antagonista è un enorme Marlon Brando. Non tanto per carica emotiva, quanto per peso acquisito negli anni. Il suo personaggio è caratterizzato da una lucida follia di cui è padrone e consapevole prigioniero. Il mito del colonnello Kurtz accompagna la traversata sul fiume della piccola pattuglia di uomini, di cui solo Willard a conoscenza del loro vero obiettivo, nelle diverse regioni.
A contorno di tutto questo storie di Playgirl portate in giro a sollevare il morale delle truppe, famiglie francesi che lottano per difendere i loro insediamenti sia dagli americani che dai vietcong, ma soprattutto la follia della guerra e di chi la combatti. Oltre ai due protagonisti un folle si aggiunge a loro e quel pazzo è il colonnello Kilgore. La sua mania per il surf faciliterà la missione al manipolo al comando di Willard, ma ne mostrerà sia la pazzia intrinseca sia come in quella guerra chiunque avesse potere e uomini fedeli potesse fare ciò che voleva. Come in quella guerra gli ordini fossero delle linee guida da seguire e come raggiungere l'obiettivo assegnato stesse alla fantasia dei comandanti sul campo. Il passo da fantasia a follia, in mezzo a quell'inferno, era veramente breve.
Kurtz, Marlon Brando, appare per non più di 15 minuti a non meno di 40 minuti dalla fine di un film di 196, nella versione Redux. Marlon Brando offre allo spettatore un'ottima prova, ma sembra recitare da solo su dei set vuoti. Nonostante incontri Willard più volte, anche nei suoi ultimi istanti di vita, i due non si vedono mai insieme sullo schermo. Il mio dubbio, che sicuramente qualcuno avrà già fugato dandomi o ragione o torto, è che Sheen e Brando non abbiano mai recitato assieme. Che ogni scena che li vedeva impegnati assieme sia stata girata con controfigure, che Brando abbia finito il suo lavoro in 7 giorni sul set contro i 17 mesi di tutta la troupe.
Per alleggerire il tono del post ecco alcune curiosità, rintracciabili sia su Wikipedia, sia nell'internet, sia negli extra del DVD:
Le riprese durarono 17 mesi (marzo 1976-agosto 1977), di cui 230 giorni nelle Filippine;
Furono impiegati 350 000 metri di pellicola;
Per ultimare il montaggio ci vollero due anni;
Per la puntualizzazione del sonoro furono impiegati più di nove mesi;
Ben sette settimane di riprese furono necessarie per girare la celebre scena dell'attacco degli elicotteri, commentata dalla musica di Wagner, che dura solo 8 minuti. Questa fu la prima sequenza girata nella primavera del 1976;
Il costo finale della pellicola fu di 30 milioni di dollari (1 milione solo ed esclusivamente speso per pagare Marlon Brando). Il budget di partenza era di 12 milioni ed lo scostamento da questo stava mandando in fallimento la casa di produzione di Francis Ford Coppola, la Zoetrope. Per salvare il progetto Coppola investì anche i suoi beni personali:
Gli incassi premiarono l'opera con 78 milioni di dollari incassati solo negli Stati Uniti, dei 150 milioni di dollari totali;
Quando Willard, Chef e Lance, arrivano al villaggio indigeno di Kurtz, (accolti da Dennis Hopper), si può leggere sul muro di fronte al fiume la scritta "OUR MOTTO: APOCALYPSE NOW". Siccome il titolo appare solamente in questa occasione, la presenza della scritta fu decisa dal regista per poter avere il copyright del titolo del film;
Nel film i fucili M16 usati dai militari nel film utilizzano caricatori da 30 colpi, mentre in realtà nel Vietnam vennero utilizzati i discussi caricatori da soli 20 colpi. L'errore commesso è di fondamentale importanza storica visto che tale dotazione all'esercito americano fu tra le cause della sconfitta americana in Vietnam. I caricatori a 20 colpi facevano inceppare gli M16 se utilizzati fino in fondo. Già gli americani potevano sparare meno degli avversari dovendo, poi, limitarsi a 15/16 dei colpi disponibili erano ancora più in svantaggio;
Sulla travagliata realizzazione del film è stato girato il documentario "Hearts of Darkness: A Filmmaker's Apocalypse", presentato a Cannes nel 1991;
Nella scena in cui Willard,ubriaco, distrugge la camera a Saigon prima di ricevere l'incarico, Coppola fece realmente ubriacare Martin Sheen. Lo specchio fu realmente rotto con un pugno da Sheen, che si ferì realmente la mano. Differenti versioni dei fatti sostengono sia che Coppola decise di continuare a girare la scena la scena sebbene preoccupato per le condizioni del suo protagonista, sia che Sheen impedì al regista di interrompere la scena per chiamare un medico e continuando così la performance.
Se non avete ancora visto il film e vi accingete a farlo per la prima volta provate, nel cast, nascosti dalla loro giovane età, a riconoscere Robert Duvall, Dennis Hopper, Laurence Fishburne e Harrison Ford.
Il film è assolutamente da vedere almeno una volta sia per imparare qualcosa dagli argomenti trattati sia per assistere alle prove di recitazione del ricco cast. Se volete prendete spunto da me e non sentitevi obbligati a creare un altare votivo per questo dvd se non ne siete convinti, solo perché è considerato cult. Forse se fossimo americani, e non italici, ne verremmo più colpiti.
Titolo originale Apocalypse Now
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1979
Durata 147 min (versione originale),196 min (Apocalypse Now Redux)
Genere guerra
Regia Francis Ford Coppola
Soggetto Joseph Conrad (romanzo)
Sceneggiatura Francis Ford Coppola, Michael Herr, John Milius
Fotografia Vittorio Storaro
Montaggio Lisa Fruchtman, Gerald B. Greenberg, Richard Marks, Walter Murch
Musiche Carmine Coppola, Francis Ford Coppola, Mickey Hart, The Doors
Scenografia Dean Tavoularis, Angelo P. Graham, George Nelson
Costumi Charles E. James
Interpreti e personaggi
Martin Sheen: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore
Marlon Brando: Col. Walter E. Kurtz
Robert Duvall: Ten. Col. William "Bill" Kilgore
Frederic Forrest: Jay "Chef" Hicks
Albert Hall: George Phillips
Dennis Hopper: il fotoreporter
Francis Ford Coppola: regista televisivo
Vittorio Storaro: operatore TV
Dean Tavoularis: fonico TV
Mark Coppola: annunciatore
Sam Bottoms: Lance B. Johnson
Bo Byers: serg. MP
Larry Carney: serg. MP
G.D. Spradlin: generale Corman
Chynthia Wood: Playmate dell'anno
Colleen Camp: Playmate "Miss Maggio"
Linda Carpenter: Playmate "Miss Agosto"
Laurence Fishburne: Clean
Scott Glenn: Cap. Richard M. Colby
Harrison Ford: Colonnello Lucas
Christian Marquand: Hubert De Marais[1]
Doppiatori italiani
Pino Colizzi: Cap. Benjamin L. Willard/Narratore
Sergio Fantoni: Col. Walter E. Kurtz
Gianni Marzocchi: Ten. Col. William "Bill" Kilgore
Michele Gammino: George Phillips
Manlio De Angelis: Col. Lucas
Sandro Acerbo: Clean
Romano Ghini: Jay "Chef" Hicks
Loris Loddi: Lance B. Johnson
Renato Izzo: Il fotoreporter (Dennis Hopper)
Sergio Fiorentini: generale Corman

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