23 luglio 2013 Lascia un commento
La scelta a mio avviso non obbligatoria di ridoppiare mi fu intollerabile e non e’ argomento di discussione, e’ che di quei dialoghi conosco e voglio quelle parole, pronunciate da quelle voci, con quelle pause e cadenze, non altre.
Come la cover di una canzone che si ama profondamente sara’ sempre peggiore dell’originale, cosi’ non posso sopportare alcun cambiamento.
Nel tempo ho provato e riprovato, limitandomi ogni volta a rivedere le sequenze aggiunte e niente altro.
Riaffrontarlo in lingua originale e’ stata la soluzione ed un piacere del quale mi ero privato dall’acquisto del primo DVD.
Tornando al film e che se ne dica, un’operazione come questa puo’ far piacere ma artisticamente e’ inutile, persino sbagliata.
Non c’e’ una sola aggiunta che a conti fatti poteva essere inclusa nel montaggio definitivo, anzi emerge chiaro e tondo quanto i tagli siano state azzeccati.
Consideriamo l’incontro coi francesi in Cambogia. Coppola scarto’ l’intero blocco praticamente a riprese concluse perche’ non era affatto contento di luci e recitazione.
Aveva ragione da vendere. Storaro qui toppo’ di brutto, dipingendo il set di un arancione simil-tramonto dal sapore innaturale di faro colorato. Vero anche che l’interpretazione e’ assolutamente sopra le righe, a tratti irreale, inspiegabile. Colpa degli interpreti forse ma prima ancora del testo e Coppola e’ il primo colpevole.
Se l’intento era di aggiungere un carrozzone al circo della follia, ebbene non fa ridere e neppure pensare. Disquisire sul conflitto e sulla possibile soluzione non fa parte della dinamica del testo che invece ha una valenza intimista. L’intera situazione e’ sbagliata e per nulla funzionale alla narrazione, indipendentemente dal risultato..
Lo stesso dicasi dell’incontro con le playmate. Nulla si aggiunge e soprattutto non si capisce dove si volesse arrivare col mostrare delle ragazzotte costrette a prostituirsi causa una carriera, diciamo cosi’, inconcludente senza dire nulla sul dramma della guerra.
Ridicolo il furto della tavola da surf a Kilgore, un momento di goliardia che depotenzia epica e tragicita’ del personaggio suo e di Willard.
Infine Kurtz che legge i giornali a Willard catturato. Di per se’ nulla e’ sbagliato e si poteva pensare di conservarla, non fosse che il colonnello e’ una figura di luci e ombre, cosi’ lo vediamo e cosi’ deve essere laddove il chiarore del giorno tratteggia invece un nuovo volto ed una plasticita’ che infrange la metafisica del suo ruolo.
Insomma, esiste un solo "Apocalypse Now" e tolto il fatto che meriterebbe anche se rifatto coi Lego, il resto e’ solo business .