Apocrifi di Jim Morrison
a cura di Iannozzi Giuseppe
Piangevo perché non avevo le scarpe, poi vidi un uomo senza i piedi.
Jim Morrison
[ frammento ]
Paris senza Dio vestita di piume
I cimiteri, i boulevard…
le luci accese all’ombra di Notre-Dame
Serpente elettrico
Pallore di luna nelle orbite
del flic
che con passo sghembo va
Giù,
hanno rubato la mia teoria di appunti
…
Non fa freddo, non fa…
E’ forte
E’ forte
Quanto è forte
l’amore oggi?
Quanto invece la morte
che provi dentro
prima
che la notte t’avvolga
nel suo sudario?
E’ forte il filo d’erba
fra le labbra a farsi armonica
E’ forte il bastone fra le gambe
Un nuovo incidente stradale
La ragazza piangeva
Ho asciugato
il suo sangue dagli occhi,
non le lacrime:
troppo belle
personali
perché le sciupasse il fazzoletto
Forte,
quanto?
Sei ancora vergine
o hai bisogno
d’un’altra lezione?
Non pensare…
che per me sia stato facile:
la chiesa in fiamme,
la sposa stuprata
da quel demonio
in me
dormiente
sin dal primo vagito
Non credere
che sia puro
Mai stato
E fuori è così:
vanno in giro con la malattia
fingendo bellezza
Quanto sei forte,
quanto sei disposta
a sopportare?
Domani ogni stupida cosa
salterà in aria in un boom
L’uomo sulla limousine paga bene
Ma oggi è tutto così
stranamente normale…
incidenti di poco conto
Per quanto ancora sei disposta
a reggere tutto questo?
Per quanto…
Ce l’hai avuta
la tua possibilità
Ricorda questo
quando domani
il mondo salterà in aria
insieme ai tuoi sogni e al mio utero
[ frammento 2 ]
Si dice che
la pioggia pesti di brutto
Non lo sanno che permette
di camminare a testa alta
con il viso coperto di lacrime
Le lacrime
strappate dai loro confini
Hai visto la stella brillare oltre
le nuvole
Ma il parcheggio è tutto pieno
Vorrei
che non diventassi mai vecchia
E triste come sono oggi io
Per Colui Che Cammina
Alzati
Svegliati
Alzati, alzati, alzati
Ho seppellito il sole
nella tua faccia scalza
Alzati
e dopo chiudi gli occhi
L’Indiano ha appena acceso il fumo
Ho sentito il brivido della paura
scorrermi nel sangue
tra scrosci di pioggia e grida di fantasmi
Questa cosa:
preghiera inascoltata & il Sud chiama
Solleva il capo
Le scarpe slacciate tengono il passo
Tu,
non tagliare la strada blu
Il Grande Carro, il fiume avanti, Aquila grida
Questa notte
Tutto questo
adesso è per noi
Intossicato dal sole
Intossicato dal sole al mattino
- foglie cadono lungo i boulevard
piccoli uomini si danno da fare sul lato della Senna
Un’orgia
Grida di gabbiani nei tocchi violenti
del pennello sul cavalletto
Lei è una donna di sette colori
Venendo al mondo
Venendo al mondo
sono finiti i giorni felici
Ho avuto l’Idea, l’ho rispettata
E c’è questa tristezza
che non si sfalda,
che sa di cenere e di merda di cammello
Venendo dall’orizzonte
per trovare l’infinito
ho buttato giù il diavolo dal letto
I miei vecchi lo fanno ancora
alla vecchia maniera
- credono che gli stop
siano tutti al loro posto,
che il pullman partirà
alla solita ora prima della sfuriata
Ma io so che
solo chi impara dall’Incubo
impara a volare alto
Uomo
Andava
per stracci e simili
Un Uomo
In croce rimase
per tre giorni
con una miseria di straccio
Tutto il suo amore
perduto così
A Dio gli Indiani
Detersivo in eccesso
Lavatrice a gettoni
Un bottone pende
staccato…
A Dio gli Indiani
Pamela,
gli Indiani rimangono
distesi in pozze di sangue
E il camion rovesciato
Non torneranno mai più
al Palazzo della Saggezza
Serpente Piumato
Non sapete niente
del Peccato
Andate però in giro a spacciarlo
per Originale
– Occhio di Venere dilatato
Non le raccogliete
le foglie strappate dal vento
Lasciate che
si attacchino ai vostri cappotti
Al pari d’ogni dì
continuate lo spettacolo
tra i marmi del cimitero
spoglio di chiome
- nude dita di scheletrici alberi
& l’autunno s’insinua fra le vostre gambe
come un Serpente Piumato
…un Serpente Piumato
Arthur
Vortice di
desideri in pegno
Angelo,
cancro alla gamba
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