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Ecco che arriva Apollo 18, il nuovo film di Gonzalo Lopez-Gallego che promette di rilanciare tutte le teorie cospirazioniste sulle "missioni-fantasma" che la NASA avrebbe lanciato a partire dal dicembre 1973 alla ricerca di artefatti alieni.
Il film si basa sul finto ritrovamento di un documentario sulla missione Apollo 18 andato perduto quasi 40 anni fa. Inutile dire che non c'è alcuna prova della partenza di una missione così ambiziosa, ma i presupposti ci sarebbero per un blockbuster movie come si deve.
Gli astronauti vengono spediti verso la Luna nel tentativo di recuperare una forma di vita extraterrestre, un parassita che, come viene facile intuire, inizierà ad attaccare gli esploratori spaziali alla prima occasione. I poveri pionieri lunari poco sanno sulla loro missione dato che è finanziata dal Dipartimento della Difesa (che notoriamente tiene in modo particolare alla segretezza), e il parassita li sorprende all'interno del LEM e inizia a farsi strada nei loro corpi.
Questa è la trama. Non che accada molto d'altro: le poche parole di poco sopra sono una sintesi completa di ciò che vedrete sul grande schermo, e che scommetto deluderà molti cinefili e appassionati di cospirazioni. Il tema trattato è forse l'oggetto di così tanto interesse, e se non fosse per quello il film sarebbe potuto essere un flop totale.
Prima che qualcuno inizi a preoccuparsi (basti vedere il caso del film "The Fourth Kind") o a scaldarsi, non esiste alcuna prova che la missione Apollo 18, prevista ma cancellata per svariati motivi (budget in primis), abbia mai lasciato la superficie della Terra.
L'ultima missione Apollo è stata la 17, lanciata nel dicembre del 1972. Da allora, nessun altro essere umano, almeno ufficialmente, ha messo più piede sul nostro satellita naturale, o anche solo orbitato attorno ad esso. Il rover dell'Apollo 18, dopo la cancellazione della missione, venne utilizzato per ricavare pezzi di ricambio per i rover dell'Apollo 15 e 17.
Secondo alcune teorie della cospirazione, tuttavia, ci sarebbe stata almeno un'altra missione (18, 19 e 20), tenuta sotto segreto per lo scopo stesso di quel viaggio sulla Luna. L'equipaggio delle missioni Apollo non ufficiali, infatti, avrebbe dovuto recuperare artefatti alieni e campioni biologici dal presunto relitto di un'astronave extraterrestre schiantatasi sulla Luna.
Tutto questo è possibile? Alla domanda rispondono alcuni esperti di astronautica interpellati in occasione del lancio del film. "Sviluppare un intero programma di volo spaziale umano coinvolge 400.000 persone, quindi per coprire l'intera faccenda si deve farli tacere tutti" spiega Craig Nelson, autore di "Rocket Men: The Epic Story of the First Men on the Moon" e storico dell'avventura spaziale umana. "Solo per inviare astronauti nello spazio serve uno staff di 300 persone. Non solo devono lavorare come parte della NASA, ma una grossa percentuale di loro ha lavorato per altri committenti, per cui bisogna che centinaia di persone mantengano per sempre il segreto".
Come aggiunge Nelson, si dovrebbe inoltre mettere a tacere qualche milione di persone che, anche per puro caso, si sono trovate ad assistere al lancio. Nascondere la partenza di un razzo Saturn è pressochè impossibile sul territorio americano, anche negli anni '70 del secolo scorso, periodo in cui iniziavano anche a diffondersi su larga scala telescopi artigianali e professionali.
"Non c'è modo che la NASA possa aver coperto il lancio. Potrebbero dire che era un lancio dell'Aviazione, ma anche in quel caso avrebbero dovuto camuffare la missione Apollo come il lancio di un satellite militare, e sarebbe stato molto difficile farlo".
Ma il mondo dell'astronautica non è fatto di soli americani. Russi, cinesi, indiani, e altre potenze economiche globali si stanna affacciando al cosmo con lo spirito da pionieri che ha caratterizzato la prima corsa allo spazio del 1900.
Non c'è però modo di sapere con certezza se qualcuno i questi Paesi abbia mai effettuato lanci con equipaggio umano. Tentare di lanciare in segreto un razzo delle dimensioni del Saturn è qualcosa che fa notizia (notizia che fino ad ora non c'è mai stata), ma il suo carico non è di certo alla portata dei nostri occhi terrestri.
Per chi non lo sapesse, il Saturn V era il razzo utilizzato per tutte le missioni Apollo, al tempo l'unico che potesse spingere un carico così ingente e portare gli astronauti nella giusta orbita. Si tratta di un gigante di 110 metri di altezza per 10 di larghezza in grado di spingere in orbita bassa 118 tonnellate di carico.
E' possibile nascondere gli scarichi di un mostro del genere a distanza di qualche decina di chilometri? Molto, molto improbabile. E se il Pentagono non riesce a nascondere il lancio di un razzo molto più piccolo (anche se ne tiene segreto il contenuto), far decollare un Saturn V da una base californiana, come si dice sia accaduto nel caso dell'Apollo 18, appare ancora più improponibile e stupido.
Il film Apollo 18 non contribuisce a far chiarezza su una delle principali cospirazioni lunari. Anzi, genera ancora più confusione. A cominciare dalle testimonianze: il film si basa principalmente sulla parola di William Rutledge, presunto astronauta di un'ipotetica missione Apollo 20 che avrebbe effettuato scoperte paragonabili a quelle visibili nel film.
William Rutledge e Apollo 20. Tutto questo cosa ha a che fare con la presunta missione Apollo 18? Non è poi possibile fornire una data precisa del lancio. Le missioni, secondo il complotto, non erano ufficiali, ricordate? Fornire pubblicamente una data di lancio per una missione che non dovrebbe esistere sarebbe tirarsi una grossa vanga sui piedi. Senza contare la scomparsa di un filmato da uno degli archivi più segreti del mondo, filmato con rivelazioni talmente compromettenti da poter far crollare amministrazioni e agenzie intere.
Il film, più che altro, gioca sui famosi 21 giorni di quarantena che gli astronauti tornati sulla Luna sono stati costretti ad eseguire per evitare ogni possibile contaminazione biologica, anche se improbabile in un ambiente come quello lunare.
Inutile dire che Armstrong e i suoi colleghi pare non abbiano portato nulla di pericoloso sul nostro pianeta, ma la sola possibilità che questo possa essere accaduto non poteva non essere sfruttata dal cinema hollywoodiano.
La NASA ha già preso ufficialmente le distanze dal film, dicendo che il suo parere non è stato richiesto durante le riprese. "Apollo 18 non è un documentario. Questo film è finzione, e lo abbiamo sempre saputo. Non siamo stati minimamente coinvolti nel progetto. Non abbiamo nemmeno visto una bozza del montaggio" afferma Bert Ulrich, portavoce dell'Agenzia. "L'idea di ritrarre la missione Apollo 18 come autentica è semplicemente una mossa di marketing, forse una strategia alla Blair Witch Project fatta per scatenare il passaparola".
L'unico consulente utilizzato per il film è Stanton Friedman, al quale non è stato permesso di esaminare il presunto materiale d'archivio segreto riguardante la missione Apollo 18.
Lo stesso studio di produzione, costretto dall'evidenza dei fatti, ha dovuto ritirare la sua dichiarazione sull' autenticità dei filmati mostrati nella pellicola.
Per concludere, Apollo 18 non aggiunge niente di interessante al cinema o alle teorie della cospirazione, e manca il bersaglio finendo per riproporre, in salsa di poco differente, l'idea trita e ritrita del parassita letale. Si tratta, ancora una volta, di una campagna promozionale relativamente aggressiva e basata su falsità, pare vada di moda negli ultimi anni.
Consigliato per una serata libera da impegni e da pensieri, con un'ora abbondante da perdere e in assenza di film più godibili.
'Apollo 18' Offers Conspiracy Theory, to NASA's Surprise
The True Story The Apollo 18 Movie is Based On
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