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Apologia del realismo politico

Creato il 15 aprile 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Apologia del realismo politico Insisto, c'è bisogno di politica. C'è bisogno di politica, ma non solo. Purtroppo i partiti, da forze di progettazione e centri di dibattito politico, sono diventati inutili gusci vuoti dove albergano personalismi e arroganze per conto terzi mentre l'azione politica  si è trasformata  in scontri sempre meno politici e sempre più caratteriali...
Lungo questa deriva, il primato della politica tramonta e  non ci si confronta con i partiti, bensì con la loro crisi, soprattutto di autorevolezza che molto spesso si traduce in arrroganza.
Pensare al loro recupero per rimetterli in gioco senza cambiare una virgola rappresenta una pericolosa illusione.
Su questo terreno, lasciando al tempo il compito di rimettere le cose nel loro ordine naturale,  oggi a livello locale c'è in giro molto sapere o presunzione di sapere  cosa fare e come farlo ma, se i partiti (Pdl e Pd) non trovano la forza per mandare a casa gli attuali dirigenti, burattini manovrati da politicanti che nulla, o che troppo,  hanno a che spartire con la nostra realtà territoriale, credo davvero inutile e  controproducente ragionare con quei gruppi dirigenti.
Realisticamente, in questo contesto,   la carta da giocare è quella di un civismo vero, non l'improvvisata costola elettorale di questo o quel raggruppamento partitico, ma  un civismo di tutti i giorni legato al territorio e alla sua cultura, un civismo che sappia ascoltare  e  in grado di dare risposte ponendo le basi per  un futuro di opportunità nella pluralità di interessi che si confrontano e incontrano per fare, non per disfare.
(cp)
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