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La sua storia è degna di un film di Tornatore. Fu San Michele ad annunciargli che avrebbe girato il mondo carezzando il pentagramma per entrare nel cuore di moltitudini sognanti. Era il 29 settembre, giorno del suo compleanno e della festa patronale di Zapponeta, quando incontrò il suo destino di cantante sotto forma di vecchio e malandato gelataio di paese. Per aiutare l’anziano commerciante, il nostro cominciò a cantare attirando a sé una folla di curiosi e di golosi. Il vecchio gelataio riuscì a vendere tutti i coni della sua bancarella. Da quel momento, Michele Scommegna da Zapponeta prende il largo. Prima Jesi, poi Castrocaro, il Lago Maggiore e infine Milano dove si trasferisce appena diciottenne. Brunetta, nel frattempo, era ancora un bamboccione poco cresciuto. Nel 1965 arriva sul palco di Sanremo, si classifica 2° con “Amici miei”. Il grande successo, tuttavia, arriva nel 1968. (dalla sua biografia) “ C'è una canzone in Francia che va fortissimo; il cantante pugliese pensa che, proposta con un buon testo in italiano, possa essere tagliata su misura per lui. E la incide, verso la fine dell'anno, con il titolo "Il mondo è grigio, il mondo è blu". Il disco ottiene immediato successo; nel giro di poche settimane vende centinaia di migliaia di copie”. (…) “Tra il '68 ed il '75 si individua il periodo d'oro di Nicola Di Bari. In questo panorama musicale, la sua è poesia semplice, allo stato puro, che spesso accarezza il cuore. Non ci si devono certo aspettare da lui canzoni beat, di protesta o denunciatarie di una delle tante cose che non "quadrano" nel nostro Paese. Nicola canta l'amore, le sue emozioni, emozioni semplici, ma allo stesso tempo grandi ed intense”. Nel 1970, quando ancora Brunetta tenta di saltare il metro e due nel salto in alto, arriva “La prima cosa bella”. La canta in tandem con i Ricchi e Poveri. E’ un trionfo. Una dietro l’altra, Scommegna da Zapponeta infila rare perle nella collana dei suoi successi: “Sai che bevo, sai che fumo”, la strepitosa “Il cuore è uno zingaro” con la magnifica Nada, “Paese” (dove si nasceeeeeeeeeeeee, sei come il primo amore, non ti si può scordareeeeeeeeee), “Chitarra suona più piano”, “Zapponeta” e “Vagabondo”. Di quest’ultima c’è un verso che, meglio degli altri, rivela la sua ispirazione: “qualche santo mi guiderà”. Era il 29 settembre, San Michele faceva cantare Zapponeta.
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