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Appalti, gare in diretta tv e programma di opere per 50 miliardi

Creato il 08 maggio 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Appalti, gare in diretta tv e programma di opere per 50 miliardi

In occasione del  XIII Convegno Nazionale dei Giovani imprenditori edili Ance, il presidente Alfredo Letizia ha avanzato la proposta di fare in diretta tv le aggiudicazioni delle gare d’appalto.

Il Presidente Letizia ha inoltre  chiesto di mandare via dall’associazione, qualora ci fossero “gli imprenditori o presunti tali che prendono in qualche modo appalti di opere che non verranno mai realizzate”.

“L’Ance deve essere pulita, onesta trasparente” – ha dichiarato – .

Scoraggiamo i furbi, mettiamoli in un angolo, investiamo sull’imprenditoria sana”, così, conclude “sarà tutto molto più semplice”.

Attraverso il Convegno, i Giovani imprenditori hanno voluto proporre un importante momento di riflessione sul futuro del Paese e sulle vie d`uscita da una recessione che si fa ogni giorno piu` grave e contro la quale non sembrano avere alcun effetto le cure finora somministrate.

Al centro dell`intervento del presidente dei Giovani l`analisi dei veri nodi che soffocano, e non da oggi, lo sviluppo del Paese. I veri “spread“, come li ha definiti Letizia, che non sono quelli finanziari o del debito pubblico, e che provocano in realta` la febbre alta dell`Italia.

Un elenco serrato e impietoso che, partendo dalla crescita abnorme del peso fiscale – che nel 2012 tocchera` il livello record del 45 per cento del Pil – ha toccato tutti i ritardi e le arretratezze di cui da sempre soffre il sistema Italia: dall`inadeguatezza dei servizi pubblici all`inefficienza del sistema giudiziario, dal clientelismo e dalle diseconomie nella gestione delle imprese pubbliche al ritardo nella formazione, dalla sostanziale emarginazione dei giovani dalla vita produttiva del Paese al perdurante e anacronistico peso dello Stato, e di tutte le sue componenti, nell`economia.

Ma non e` mancato anche uno sguardo, nell`intervento del presidente dei Giovani, ai problemi e alle debolezze del sistema italiano delle imprese. “Sistema, ha detto Letizia, che mostra un ritardo enorme nel tentativo di impegnarsi in prodotti nuovi, in nuovi processi produttivi, cosi` da aumentare la qualita` e abbassare i costi“. Tuttavia, come ha con forza rimarcato Letizia, in questo momento la principale ragione della fragilita` finanziaria delle imprese sono i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione. “Dai 9 ai 40 – ha ricordato il numero uno dei Giovani – sono i mesi che le imprese devono attendere per vedere onorato il proprio credito. Un tempo sufficiente per fallire, per morire“.

Un quadro pesante che pero`, come ha sottolineato Letizia, l`Ance ha denunciato da tempo, sforzandosi di trovare soluzioni. Soluzioni spesso accolte da un generale consenso ma che pero` sono rimaste senza seguito.

Dall`urgenza delle liberalizzazioni e di una vera apertura alla concorrenza, alla priorita` degli investimenti innovativi mirati al rilancio delle citta`  fino all`emergenza della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e del turismo.

Una sostanziale paralisi delle decisioni e delle azioni dell`interlocutore pubblico di fronte alla quale, tuttavia, ha dichiarato con forza Letizia, i costruttori vogliono continuare a fare la loro parte, “cercando di superare le differenze con i competitor internazionali e sperando, ma senza scommetterci piu`, che la pubblica amministrazione faccia altrettanto.“

In questo senso Letizia ha ricordato il formidabile ruolo anticiclico svolto dal settore delle costruzioni e la sua funzione “di fondamentale servizio per la competitivita` del Paese e per la qualita` della vita dei cittadini“.

Di qui un appello forte e accorato all`urgenza  di agire,  e subito, per invertire il trend del declino che sembra aver imboccato il Paese, sui tre fronti della competitivita` dell`industria, della carenza infrastrutturale e della restrizione del credito a imprese e famiglie.

E infine tre proposte operative e immediate:

- avviare nel prossimo anno un programma di investimenti in opere pubbliche di 50 miliardi di euro;

- sbloccare i pagamenti della pubblica amministrazione, che oggi ha un debito di circa 100 miliardi con le imprese;

- agevolare l`accesso delle imprese al credito.

Fonti: Ansa e Ance


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