Pubblicata la relazione annuale, relativa al 2011, sull’andamento del settore dei contratti e degli appalti pubblici in Sicilia. Il documento è stato preparato dall’Osservatorio regionale dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture dell’assessorato delle infrastrutture e della mobilità della regione siciliana (scarica la Relazione annuale 2011 sull’andamento degli appalti pubblici in Sicilia).
La relazione basata principalmente su una consistente banca dati relativa allo sviluppo dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (dall’aggiudicazione al collaudo) alimentata via web dalle amministrazioni aggiudicatrici sul portale dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.
Il protocollo di legalità
Sono 145 gli enti pubblici siciliani che hanno aderito al protocollo di legalità, sottoscritto nel 2005 tra Regione, Ministero dell’interno e Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, per prevenire i tentativi di infiltrazioni della malavita organizzata nella fase di aggiudicazione degli appalti pubblici e nel controllo degli investimenti pubblici.
Per i Comuni e per le Province, l’applicazione delle clausole di legalità è da ritenersi obbligatoria per gli appalti che usufruiscono di finanziamenti, contributi, agevolazioni regionali, mentre nelle restanti ipotesi è atto facoltativo di autodeterminazione e autotutela.
A oggi sono 133 amministrazioni comunali che hanno aderito al protocollo. Esaminando la suddivisione per provincia, spicca quella di Enna in cui hanno aderito il 100% dei Comuni (20 su 20), segue Siracusa con il 62% e Trapani con il 46%. Fanalino di coda, la Provincia di Ragusa, nella quale nessuna delle amministrazioni ha finora aderito al protocollo (0%).
Il mercato degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture
Complessivamente, la domanda di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per la Sicilia, ricavata dai CIG richiesti nell’anno 2011 dalle stazioni appaltanti, ammonta complessivamente a 5 miliardi di euro, di cui 4 per contratti di importo superiore a 150.000 euro.
Rispetto agli analoghi valori registrati nell’anno 2010 (3,9 mld di euro di cui 3.5 di importo superiore a 150.000 euro) risulterebbe un incremento della domanda (per valore economico) globale di contratti pubblici.
La domanda complessiva (per valore economico) in funzione della tipologia di contratti riguarda i lavori per il 28 % circa, i servizi per il 39% circa e le forniture per il 33%.
Con riferimento specifico al mercato dei lavori pubblici, i CIG relativi a lavori di importo superiori a 150.000 euro sono 1.195 per un importo complessivo a base d’asta di oltre 1,2 miliardi di euro.
I CIG dei lavori di importo inferiore o uguale ai 150.000 euro ammontano a 1.510 per una base d’asta complessiva di 113.994.277,05 euro.