Dal Vangelo di Matteo- (28, 16-20)
[16]Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. [17]Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. [18]E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, [20]insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»
INVIATI DAL PADRE
Abbiamo tutti la patente d'apostoli; quell'andate è detto per noi. Non c'è bisogno di chiamarsi Pietro, o Giacomo o Giovanni. È una parola che passa i secoli, un incarico a tempo indeterminato, valido per tutte le latitudini della terra. Come fare? Noi siamo poveretti, a malapena capaci di tener viva la fede nostra, figurarsi se possiamo andare, ammaestrare, battezzare. Però, a pensarci meglio, anche gli apostoli "dubitavano". Anche loro, pur avendo potuto veder Gesù a faccia a faccia, temevano di non farcela, come noi. Allora non occorre esser papi, né vescovi, nemmeno preti e suore, per far la nostra parte.
Neanche dobbiamo preoccuparci di andar per il mondo: basterà un colpo d'occhio all'intorno, e il mondo lo troveremo lì, dove viviamo. Ecco il mondo da ammaestrare. Dire poche semplici cose. Dio ci è padre, Gesù ci è fratello. "E lo Spirito?". Già, lo Spirito.
"Ecco, è come un amico, il migliore che ci sia. Uno che vuol sempre starci accanto, consigliarci bene, darci luce quand'è buio. È una voce che ci parla nel silenzio, un compagno nella solitudine, una gioia contro la tristezza".
Però, questo Vangelo. Mai che ti lasci in pace o ti esoneri. Uno pensa che riguardi gli altri, poi, scava scava, ecco che parla di te, parla per te. Parole dette da duemila anni, sempre addosso alla vita. Ci tocca andare, anche oggi. Un viaggio di pochi passi, a volte. Ma importante come quelli dei primi apostoli.
Anche quando sembra che nessuno ascolti, anche se temiamo di non essere all'altezza, bisogna insistere e vincere lo scoramento e rifiutare gli alibi. Ha detto Gesù: “io sono con voi fino alla fine del mondo".
È la firma sotto un contratto di validità eterna. È lui che s'impegna a fare la sua parte insieme a noi. Ha detto: "Andate", ma ci accompagna.
Anche noi dunque siamo inviati a tutto il mondo, siamo chiamati per nome proprio da Gesù a farci testimoni di speranza, testimoni della sua Parola che salva, testimoni del lieto annunzio che solo da Lui può venire.
IO SONO VOI.Questa è la promessa di Gesù.
Signore, fa’ che ognuno di noi senta sempre il tuo sostegno e la tua mano che ci guida nelle difficoltà di ogni giorno, perché nel compito che tu ci affidi possiamo seguire le tue orme e camminare insieme.
- Torna al menu "In cammino verso la Pasqua"