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APPARTENENZA E PARTECIPAZIONE #politica #democrazia #militanza

Creato il 26 ottobre 2014 da Albertomax @albertomassazza

elezioni

Tradizionalmente, nello sviluppo storico delle democrazie liberali, l’appartenenza è stata la forza motrice che ha trainato la cittadinanza verso la partecipazione. Il riconoscersi in valori, ideali e simboli condivisi da larghe fette della popolazione, rese omogenee da comuni identità categoriali o culturali, è stato di gran lunga il modo principale in cui la cittadinanza si è mossa per rendere quanto più attivo il suo esserci politico. Nel rapporto tra appartenenza e partecipazione c’è sempre stato comunque un paradosso: l’appartenenza presuppone l’esclusione dei non appartenenti, mentre la partecipazione tende all’inclusione e si realizza pienamente nella cosciente condivisione del Bene Pubblico. In tempi di blocchi contrapposti, l’appartenenza si è necessariamente legata strettamente a precise tradizioni di cultura politica. L’omogeneità categoriale o culturale di larghe fette di cittadinanza ha reso egemone la prospettiva di una partecipazione militante alla politica, schiacciando ed emarginando l’eterodossia del pensiero, attraverso un conformismo che ha via via inscenato la superficiale rappresentazione di una società aperta all’eterodossia degli stili di vita.

Questo conformismo eterodosso, fondato sull’edonismo individualistico, ha a sua volta marginalizzato le tradizionali appartenenze politiche, relegandole sempre più in una sfera esclusivamente rappresentativa, senza più una reale capacità di incidere nella pratica politica. In questo modo, la tradizionale partecipazione militante ha perso sempre più l’aderenza con la realtà sociale, limitandosi a difendere quelle sacche di resistenza (dei diritti, certo, ma anche dell’utopia nostalgica di poter rianimare un mondo irrimediabilmente perduto) facilmente riportabili alle appartenenze di riferimento. Contemporaneamente, ha preso piede una forma di partecipazione fondata su un’appartenenza non più militante, ma civica, di conseguenza con una forte vocazione alla trasversalità. L’appartenenza civica ha il pregio di garantire una maggiore onestà intellettuale nelle forme in cui si compie la partecipazione, non avendo posizioni di parte da difendere, ma solo le ragioni dell’appartenere a una comunità. D’altra parte, la mancanza di una comune tradizione di militanza rende molto più arduo, per questa forma di partecipazione, il compito di trasformarsi in reale ed efficace proposta politica. Su questo campo e in nessun altro si gioca la partita per far evolvere la democrazia in senso realmente partecipativo, oltre le contrapposizioni tradizionali e le nuove demagogie.



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