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Appennino:le fioriture di inizio primavera

Creato il 17 aprile 2013 da Andreaant54

Tra marzo ed aprile la neve ancora indugia sui prati e nel sottobosco, ma l'allungarsi delle ore di luce spinge i crochi alla fioritura. E' tanta l'urgenza di fiorire che a volte il bocciolo appare già sotto la neve che ancora fonde. Con forza la pianticella si apre la strada sollevando le foglie morte della faggeta che nel lungo inverno l'hanno protetta dal gelo. In poco tempo i margini dei boschi e i prati adiacenti si ricoprono dei tappeti violacei del Croco primaverile o zafferano maggiore: Crocus vernus (Hill) che fiorisce solitario o a gruppi. Frequentemente s'incontrano esemplari dai petali completamente bianchi; si tratta della sottospecie albiflorus. Si riconosce per le strette foglie lanceolate verde lucido divise da una netta riga bianca centrale, mentre quelle basali si riducono ad una guaina che avvolge la base de fiore, e per le antere vivacemente colorate di giallo oro. Appartiene alla famiglia delle iridaceae e sopravvive nel letargo invernale grazie ad un bulbo sotterraneo che immagazzina il nutrimento pronto per la precoce fioritura. Mano a mano che il manto di neve sale verso le cime più alte la fioritura di crochi la segue tappezzando le conche e i prati ancora marci d'acqua. Spesso le nevicate tardive coricano le pianticelle già fiorite che vengono poi sostituite da altre meno precoci. Sopra i 1800 metri il croco giunge a fiorire anche ad aprile inoltrato e maggio.[ vedi foto qui]

Sempre accompagna il croco la fioritura della Scilla (Scilla bifolia L.) dai fiori che numerosi si sollevano dal terreno con i petali dall'azzurro intenso. Appartiene alla famiglia delle liliaceae e il suo nome lo deve alle due lunghe e strette foglie lanceolate che alla base avvolgono in una guaina il fusto e poi si aprono lateralmente al fiore. L'apparire del Croco e della sua compagna la Scilla apre la corsa della primavera verso la fioritura sempre più estesa che in montagna raggiungerà il suo apice tra giugno e luglio. Nella faggeta presto appariranno le foglie nuove e allora la fredda luminosità dell'inverno e dell'inizio di primavera si tramuterà nell'ombra acquosa e densa del sottobosco estivo. Le pianticelle erbacee debbono sbrigarsi a fiorire prima che i faggi sottraggano loro luce e nutrimento. [ vedi foto qui]Più in basso, tra i boschi di carpino e di roverella, nei recessi più umidi e freschi già da tempo sono fiorite le primule: la primula comune(Primula acaulis L.) e la primula odorosa (Primula veris subsp. veris L.) insieme ai bucaneve (Galanthus nivalis L.).


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