Ovviamente è presto per parlare nel dettaglio di come questa funzione verrà implementata, ma da quello che si è potuto capire, la nuova versione di iOS8, il nuovo sistema operativo mobile per iPhone e iPad disponibile da quest’autunno, integrerà le app già presenti sul mercato e create dai singoli produttori, in un unico ambiente nel quale sarà anche possibile raggruppare funzioni proprie di apparecchi diversi: per esempio, configurando zone / azioni comuni raggruppate alla stregua di una macro per eseguire più funzioni con un singolo comando (tipo: ‘Attiva Modalità Notte‘ = spegni luci + chiudi cancello garage + imposta temperatura termostato a minimo).
Si tratta a nostro avviso di una piccola rivoluzione che aspettavamo da tempo e che forse un po’ anche auspicavamo. Come spesso abbiamo scritto in questo blog, la mancanza di un protocollo comune che permettesse alle singole applicazioni dei diversi marchi di interfacciarsi e di scambiarsi dati è stata la causa frenante di un mercato, quello della sicurezza e dell’automazione, che da questo punto di vista non è certo al passo con i tempi. L’avvento di un colosso era prevedibile, ed è anche l’unica situazione auspicabile per uscire da un impasse del genere. E forse solo un colosso quale Apple (o Google) avrebbe potuto finalmente rompere il ghiaccio.
Sono parecchi ormai i settori tecnologici che hanno imparato a loro spese la lezione che il mercato degli smartphone ha impartito a tutti: non ci sono più spazi per applicazioni (soprattutto hardware) dedicate ai singoli impianti tecnologici — l’interfaccia utente è una sola (il cellulare) e tutte le altre andranno gradualmente a scomparire – e chi resta fuori dall’ecosistema è destinato a perdere. La stessa lezione la sta imparando anche uno degli oggetti intoccabili della tecnologia degli ultimi 30 anni, il telecomando della televisione, destinato ad essere gradualmente detronizzato dal tablet o dallo smartphone che non solo prenderà il controllo del cambio canale e della regolazione del volume sulla SmartTV, ma che porterà l’interattività nella televisione, i contenuti ed anche le scelte di cosa guardare (o dei videogiochi a cui giocare).
L’esempio del termostato NEST (azienda tra l’altro acquistata da Google) è stato il primo passo; poi è arrivato il sensore di fumo e adesso l’unificazione dei protocolli sotto l’ombrello di casa Apple – un ombrello capiente visti i numeri di telefoni, tablet ed app snocciolati proprio da Tim Cook durante la presentazione.
La Rivoluzione è iniziata: adesso, come scriveva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo, “bisogna che tutto cambi se vogliamo che tutto rimanga come è…”