Pensavate che dopo la sentenza del tribunale di San Josè le acque potessero non dico defluire, ma almeno tranquillizzarsi? Niente di più sbagliato perchè la mela di Cupertino invece non fa altro che gettare altra acqua sul fuoco, mettendo nel mirino ora anche il Galaxy Note, il Galaxy Note 10.1 e soprattutto il Galaxy S3 del colosso sudcoreano, che nei primi tre mesi in commercio ha venduto oltre 10 milioni di esemplari a livello globale, spingendo i risultati trimestrali dell’azienda. La mela morsicata ha chiesto di recente alla stessa corte federale statunitense, che l’ha ritenuta vincitrice nei confronti di Samsung, di aggiungere quattro nuovi prodotti della casa sudcoreana alla lista di quelli in cui era già stata riconosciuta una violazione di brevetti.
Apple afferma che 21 fra smartphone, media player e tablet lanciati dopo l’agosto 2011 da Samsung sono tutti copiati. Questa questione nasce da una denuncia presentata a febbraio, in cui la Apple sosteneva che almeno 17 prodotti Samsung violavano i suoi brevetti.
Insieme al Galaxy S3 e alla versione utilizzata dall’azienda telefonica statunitense Verizon, Apple aggiunge ora anche il Galaxy Note e il Galaxy Note 10.1, per un totale ora di 21 modelli che sarebbero frutto di plagio. L’azienda fondata da Steve Jobs dichiara che la casa sudcoreana piuttosto che innovare e sviluppare una tecnologia propria e uno stile unico per i suoi smartphone e tablet, ha scelto di copiare la tecnologia di Apple, usandone sia l’interfaccia che lo stile innovativo.
La risposta della Samsung non si è fatta di certo attendere e in una nota pubblica sottolinea come la società di Cupertino abbia adottato la linea della controversia legale sulla concorrenza per limitare la scelta dei consumatori sul mercato. Il colosso sudcoreano ha promesso che adotterà tutte le misure legali necessarie per garantire che i suoi prodotti restino disponibili anche per i clienti americani.
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