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Apple: i files comprati su iTunes non sono veramente nostri

Creato il 05 settembre 2012 da Andy04 @stilegamesnews

I files comprati su iTunes non sono nostriNella pagina Termini e Condizioni di iTunes si legge che: “I prodotti Mac App Store e App Store disponibili attraverso il Mac App Store e l’App Store non ti vengono venduti, ma ti vengono solo concessi in licenza“, quindi ogni volta che noi acquistiamo un file musicale, un file video o un videogioco per l’iPhone, non stiamo veramente comprando, ma stiamo semplicemente prendendo in licenza per un determinato periodo di tempo un prodotto. Questo evidentemente Bruce Willis non lo sapeva, visto che voleva lasciare alle sue 4 figlie in eredità la sua immensa collezione di files MP3 acquistati su iTunes.

Secondo quanto riporta il Sun, a 57 anni suonati l’attore hollywoodiano si è accorto che la sua valanga di files MP3, dovrà seguirlo nella tomba e non potrà essere trasferita ai dispositivi mobili delle figlie. Willis starebbe addirittura  pensando di portare la mela di Cupertino in tribunale e nel mirino ci sarebbero appunto i termini di servizio di iTunes Store, che indicherebbero come, nel momento in cui l’utente acquista un contenuto iTunes, non ne diventi automaticamente proprietario.

Secondo il celeberrimo attore la regolamentazione non è del tutto chiara e sarebbe come dire che cliccando “acquista” su uno di questi negozi digitali, non si sta effettivamente comprando un contenuto, lo si sta solo noleggiando a vita. E una volta morti,  i files acquistati smetteranno di essere di proprietà di chi li ha acquistati  e pertanto non potranno essere ereditati da nessuno.

Sempre stando al Sun, Willis sarebbe pronto a dichiarare guerra alla mela morsicata  e a tener duro finché non avrà assicurato la sua discografia digitale nelle mani delle 4 figlie; ma Willis ha accettato i termini e le condizioni di Apple quando ha acquistato, perciò avrebbe ben poco a cui appigliarsi.

Nel frattempo la notizia sta già facendo il giro del web, con ll’effetto di concentrare l’attenzione su una questione assai spinosa: che confini ha il concetto di proprietà nell’era dell’intrattenimento digitale?


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