L’arrivo del nuovo iPhone, il prodotto principe della mela di Cupertino, potrebbe dare il colpo finale alla Samsung, già debilitata dalla recente sentenza del tribunale di San Josè; fino ad una settimana il colosso sudcoreano era un’azienda che sembrava andare con il vento in poppa, ma dopo la sentenza del processo sulla violazione dei brevetti, dovrà, prima pagare oltre 1 miliardo di dollari alla Apple e soprattutto imparare a fare con le proprie forze, senza “copiare”. Il Samsung Galaxy S3 è forse il primo e unico smartphone non completamente sviluppato sotto i parametri del “facciamo come Apple” , ma il suo momento magico potrebbe finire il prossimo 12 settembre, quando Apple mostrerà al mondo intero come intende controbattere ad un dispositivo che, a dispetto del prezzo premium, sta sicuramente andando bene.
Innanzitutto, dopo il verdetto del tribunale di San José, la casa sudcoreana non potrà più usare gli elementi di design della mela di Cupertino, neanche su quei dispositivi di fascia medio-bassa che, a stare a quanto emerso durante il processo, forniscono il denaro necessario a sviluppare prodotti di punta come quelli della serie Galaxy.
L’iPhone 5 dovrebbe portare i livelli standard ancora più in sù, soprattutto per un’azienda che dovrà inventarsi una nuova strategia; la reputazione che è maturata dal processo, è quella infatti di una società che produce prodotti “taroccati“, messi insieme rivisitando idee di altri e sarà difficile scrollarsela di dosso.
La Samsung ha annunciato subito il ricorso in appello, ma intanto potrebbe essere costretta a ritirare i suoi prodotti dagli Stati Uniti, dove la sentenza è stata pronunciata. E ora non solo la casa sudcoreana deve tremare, perchè ora nel mirino della Apple potrebbero ora finire tutte le altre aziende che utilizzano il sistema operativo di Google, Android, che lo stesso Steve Jobs nella sua autobiografia aveva definito un “prodotto rubato“.