Questo post nasce come approfondimento di una riflessione tweettata qualche giorno fa e che vi ripropongo:
Chiaramente chiedo scusa ma non é ‘Pavorano‘ bensì ‘Lavorano‘ ma aldilà degli errori grammaticali dovuto agli squilibri del T9 il dubbio é rimasto e mi ha portato a fare alcune considerazioni riguardo alla sincerità nella partecipazione a certe iniziative di boicottaggio o denuncia e prese di posizione. Dubbi recenti peraltro già espressi anche qui.
Mi ricordo ad esempio la mobilitazione della rete nei confronti della Nike per l’assenza di diritti e lo sfruttamento del lavoro minorile in Vietnam, Indonesia, Pakistan e Thailandia. Penso a quella nei confronti della Nestlé per le politiche economiche alquanto discutibili in molti paesi del terzo mondo e del Sudamerica, penso alle tante troppe altre realtà (buona parte delle quali riepilogate in questo elenco) per le quali il web s’è mobilitato in massa. Recentemente penso al caso dell’Omsa, azienda italiana che probabilmente pensava di risparmiare scegliendo di delocalizzare in Serbia la produzione ma non ha fatto i conti con un gruppetto giustamente incazzato di operaie che hanno fatto crollare le vendite in Italia.
Poi però penso anche ai recenti fatti accaduti alla Foxconn, fabbrica taiwanese che opera assemblando nel nord della Cina buona parte dei prodotti Apple e che negli ultimi tempi ha avuto un numero di suicidi da far concorrenza a quello delle carceri italiane. Motivo? Da quel che si legge in giro niente di troppo differente da quelli esposti sopra e fondamentalmente riconducibili alle disumane condizioni di lavoro.
Quindi nulla di troppo diverso dalle altre situazioni sopra esposte eppure… eppure stavolta non ho percepito tutta questa indignazione e nemmeno visto tutta questa mobilitazione della rete, anzi… ed allora vien da chiederselo il perchè non trovate?
Spero di sbagliarmi, lo spero tanto, ma non vorrei che alla fine dietro alle mobilitazioni ed alle prese di posizione conti di più l’interesse personale piuttosto che il ‘bene comune’ e la maggior parte delle persone abbia pensato che senza scarpe, latte in polvere o calze poteva anche starci ma senza iPhone e gli altri prodotti Apple no!
Ditemi che avete una lettura dei fatti più digeribile che con questa storia “la mela”… m’è rimasta sullo stomaco!