Innegabile, il tallone d’Achille dei vari smartwatch è la durata della batteria. E’ già fastidioso dover ricaricare ogni sera il nostro smartphone e aggiungere un nuovo device alla carica quotidiana può risultare un po’ frustrante.
Ne sanno qualcosa i vari possessori di “orologi” di ultima generazione proposti da Samsung, Lg, Motorola e compagnia bella che non hanno certo ottenuto i risultati di vendita sperati. Adesso gli occhi sono tutti puntati su quello che dovrebbe essere incoronato il Re dei Wearable, ovvero Apple Watch che secondo le ultime rivelazioni sulla durata della batteria, purtroppo non dovrebbe discostarsi molto dai prodotti concorrenti.
Secondo 9to5mac infatti, Apple Watch garantirebbe un uso di applicazioni pesanti che spremono a fondo il processore per circa due ore e mezza, tre ore e mezza per l’uso di app standard e 4 ore per le app dedicate al fitness, a fronte di un uso combinato tra utilizzo medio e Stand by di circa 19 ore, di 3 giorni di totale Stand by o quattro giorni se la lasciato in modalità sleep.
Da questi dati emerge come neanche Apple sia riuscita nel miracolo di allungare la vita della batteria del suo smartwatch, fatto che avrebbe contribuito a sbaragliare ancor di più la concorrenza, e che avrebbe fatto esultare gli appassionati della Mela.
A difesa di Apple c’è da dire che le caratteristiche tecniche, sono comunque importanti e lo dimostrano il processore adottato, ovvero Apple S1 che eguaglierebbe le prestazioni del chip A5 attualmente utilizzato dall’iPod di quinta generazione, unito all’ottimo display Retina che indubbiamente mettono a dura prova la batteria.
Era stato lo stesso Tim Cook ad anticipare che l’Apple Watch sarebbe dovuto essere caricato ogni notte, calcolando un uso medio dell’utenza e i piccoli ritardi nella commercializzazione, sembrano imputabili proprio ad attenzione extra da parte della casa di Cupertino verso questo problema.