Apprestiamci ordunque a narrar quisquiglie, miei prodi! (cronache di festività, sonno, fame, freddo e altre fuffe)

Da Clotrash @clotrash
Buondì.Devo cambiare per l'ennesima volta template del blog perché sono notoriamente blogoreopatica, dunque il template influenza il mio umore e viceversa in una spirale senza via d'uscita (né di fuga). Aggiustamenti still work in progress dunque, ma stavolta prevedo di riportarlo simile alle origini in modo da non essere più tentata per lungo tempo: la cagata semplice e stupida che mi piaceva tanto e piena di cose inutili. (jingle musicali ON) Con blogspot, si può! Fate come la clo, dite SI a blogspot! (jingle musicali OFF). (Giusto i jingle dei blog posso fare, che con valsoia non mi crederebbe nessuno... fino all'anno scorso c'avevo il colesterolo a mille ahah!).
Anyway. La sessione invernale è ufficialmente alle porte e io mi sto mettendo a studiare non dico con costanza ma con una lontana parvenza di... qualcosa che ci assomiglia. Il merito ovviamente non è solo mio ma anche e forse soprattutto delle sessioni di studio matto e disperatissimo che io e qualche amica stiamo intrattenendo più o meno allegramente da pochi giorni a questa parte. Sia sempre benedetto lo studio in compagnia. La cosa poco simpatica è che le lezioni NON sono state sospese quest'anno (PERCHE'?!?). Questo significa che o si pisciano per studiare (il triplo) a casa o si frequentano per essere nella cacca agli esami. Tra pipì e cacca, scegliamo la prima e andiamo avanti.
Oggi in università avevo una fame assurda, ma tipo che mi sarei mangiata un docente dopo l'altro senza colpofierire, e magari pure qualche collega di corso (avrei risparmiato però la gente simpatica), ma siccome non è ancora ora per me di approcciarmi al cannibalismo, ho preferito optare più razionalmente per lo sfondarmi del cibo della mensa (quando voglio anche io so mangiare, eccome) per poi raggomitolarmi nel gigante maglione di lana color prugna nelle sedie delle file in fondo alla lezione delle 13:30/16:30, in piena digestione e con un abbiocco da post-pranzo di quelli che stenderebbero pure un ippopotamo (tipo le freccette di sonnifero che fanno vedere in ogni documentario e che sarebbero state tanto utili con la ragazzina francese).
Comunque sto morendo di freddo. Questa casa è dannatamente congelata a tutte le ore del giorno mentre poi non so per quale oscuro mistero (il cervello dei miei procreatori è più oscuro del miracolo della divina rivelazione... e le manopole del termostato ai miei occhi non sono da meno) il mattino presto la mia camera è pervasa da un dolce e amabile tepore che mi rende solo più traumatica la sveglia e l'atto di stupro psicofisico dello scalciare via il piumone nell'accecante luce (leggasi nelle tenebre più totali) delle 6 del mattino.
Vorrei parlarvi delle abbuffate natalizie, delle maratone mangerecce da parenti propri e dell'omo (sì perché quando una c'ha il ragazzo giustamente deve lottare per non essere infarcita come un tacchito non più solo con la propria di famiglia, ma pure con quella di lui! che mondo gramo), dell'immancabile virus influenzale natalizio che mi ha fatto passare le giornate immediatamente successive a rantolare e rotolarmi nel letto in preda ai mal di pancia più atroci (prontamente attaccato all'omo che era in visita ed è finito a vomitare per innumerevoli volte nel mio lavandino, con mia madre che aggiungeva una branda accanto alla mia per la notte, raddoppiava le razioni di tè e Biochetasi e isolava la mia stanza come ufficiale lazzaretto della casa), e ancora vorrei parlarvi dei quattro giorni in montagna ad Aringo (in Abruzzo) con gli amici per capodanno, del fatto che io e il sopracitato omo siamo stati malauguratamente beccati a inciarmare (questo è il triste epilogo della maledizione di Fannes lanciata a me e alle altre due povere criste di Lile e Chamils), delle serate e delle uscite con Marvi, del forse incredibile e miracoloso riappacificamento di noi fanciulle della comitiva con altre fanciulle che un tempo erano dei nostri, dell'incredibile sesso che ho fatto l'altro giorno su ogni superficie del bagno, dei propositi per l'anno nuovo, del mio amore per tante cose e del mio odio per tante altre, ma che volete, il tempo stringe, la pigrizia impera e per di più dopo questa bella giornatina devastante in università ho pure promesso di uscire quindi mi tocca alzare il sedere dal letto e portarlo a spasso nel gelo notturno di gennaio.
Di qualche roba parlerò poi (credevate di averla scampata eh?), di qualche altra lascio il beneficio dell'immaginazione. Appresto!


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