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appuntamenti alla bottega Bertaccini di Faenza

Creato il 16 febbraio 2011 da Atlantidelibri
Settimana ricca alla Bottega Bertaccini, corso Garibaldi 4

Cominciamo Giovedì 17 febbraio alle ore 18,00 con l’inaugurazione di “ARTEGATTO ARTEFATTO” la rassegna itinerante giunta alla sua sesta edizione, organizzata dalla Bottega d’arte ceramica Mirta Morigi & girls. 57 (cinquantasette) artisti faentini o che a Faenza operano si sono impegnati nella realizzazione di pezzi unici, con tecniche diverse (ceramica ma anche pittura, grafica, incisione) affrontando un tema magico, antico, simbolico: il gatto. Quest’anno poi alcuni artisti hanno creato dei “gatti tricolori”, un omaggio “particolare” al 150° dell’Unità d’Italia. Le opere saranno in mostra, fino al 17 marzo, nelle vetrine dei negozi, a partire dalla piazza della Libertà fino a Corso Mazzini, nel punto espositivo della Bottega Morigi. Inoltre saranno ospitate anche presso la Pro Loco di Faenza, nel Voltone della Molinella, e nella vetrina del Monte dei Paschi di Siena, in Piazza del Popolo. L’inaugurazione ufficiale è prevista per giovedì 17 febbraio alle ore 18,00 presso la Bottega Bertaccini in corso Garibaldi 4. Alle parole di saluto degli organizzatori, seguiranno alcune letture di versi e racconti dedicati ai gatti: lettori d’eccezione Stefano “Teti” Damiani, Paolo “Poldo” Martini, Roberto “Pozzi” Pozzi. Al termine un brindisi in-augurale gentilmente offerto dalla Fattoria Zerbina. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Faenza – Assessorato alla Ceramica, e del Miaao – Museo Internazionale Arti Applicate Oggi. Un ringraziamento particolare alla Banca di Romagna e alla Confartigianato di Ravenna per il loro sostegno alla manifestazione.

 

Si prosegue poi Sabato 19 febbraio, sempre alle ore 18,00, con l’inaugurazione della mostra “PHILIPPE ARTIAS ACQUERELLI”, una prima assoluta nazionale per gli acquerelli del grande artista francese, nato nel 1912 e morto a Numana nel 2002. Scrive Sandro Bassi nel breve testo che accompagna la mostra: “Siamo abituati ad associare l’acquerello ad un’idea di delicatezza, leggerezza, talvolta anche di provvisorietà bozzettistica, come se questa tecnica fosse preparatoria a qualcosa di definitivo quale il dipinto ad olio. Questi acquerelli di Artias, invece – si vedano i colori accesissimi, che ricordano quasi l’uso «dinamitardo» che ne facevano i fauves, le «belve» del primo Novecento, e si veda anche la forza dei bianchi e nero – sono evidentemente opere compiute in sé. Sempre in bilico fra realtà e astrazione, le figure di Artias continuano a mantenere il loro fascino potente anche quando, stilizzate, assumono il ruolo di silhouettes donchisciottesche, o di maschere tragiche, come quelle dei regnanti di Spagna ritratti con tutte le deformità che neanche Goya aveva potuto rappresentare, oppure ancora di guerrieri del loro tempo, a cavallo oppure a piedi, accalcati in una piazza rivoluzionaria. Certo, c’è l’eco di Picasso  – e chi non l’ha guardato nel ‘900? – ma c’è soprattutto l’anelito furioso, insopprimibile, indomito, dello stesso Artias. Questa però – e lo possiamo dire senza presunzione ma con orgoglio – è una rassegna del tutto diversa, rispetto alle recenti mostre, con opere inedite in senso letterale: di Artias così, ma anche di acquerelli così, in assoluto, non ne avete mai visti”. Mica male, eh? In collaborazione con D’A – Rivista d’Artigianato e di Arti Applicate. Vi aspetto. Renzo “Bottega” Bertaccini

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