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Appuntamento al buio

Creato il 11 giugno 2014 da Scribacchina

Ci sono momenti nei quali niente va per il verso giusto.
E tu resti lì, in mezzo alla highway, col braccio destro sfiorato da un camion e l’orecchio sinistro colpito dal clacson di un suv. Il sole a picco sopra la testa, l’asfalto sotto i piedi. Nessun punto fermo, se non i tuoi piedi – o le mani, se sei caduto.

Percorri chilometri guardandoti in giro, cercando chissà che, nella desolazione interiore più totale.
E poi – così, senza preavviso - lei ti trova.
Lei: quella che ti ha già salvato una, due, tre, mille volte.
Quella che torna sempre a ripescarti per i capelli.
La Musica.
Ti sorride, ti prende per mano.
Ti dice: «Perché no?».
E ti porta lì, nel posto che hai sempre sognato (o che non osavi nemmeno sognare).

***

Stasera ho un appuntamento al buio con dei musicisti, un progetto jazz molto bello.
Sono uno dei bassisti/contrabbassisti in lizza.
Non so esattamente come abbiano fatto a trovarmi.
Non so perché mi abbiano chiamata, ma è successo.
Mi si sta rimescolando, dentro, un mix tra notte prima degli esami, ansia da prestazione, paura di sbagliare ed emozione. L’elisir anti-sonno per eccellenza.

***

… Io dico che mi prenderanno.
In fondo, sono stati loro a chiamarmi.
E poi, andiamo, cosa mi manca?
Un basso ce l’ho.
Ho anche due mani e una testa.
E, soprattutto, sono fedelissima alla partitura.

… Mi manca giusto quel pochino di interplay.
Mi manca anche un pochino di esperienza col jazz.
E non so improvvisare decentemente.
E ogni tanto mi faccio prendere dalla paura di perdere la strada.

… Oh, al diavolo il jazz e la bravura: mi prenderanno perché sono simpaticissima :-)


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