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"Appuntamento in un non luogo" di Alfredo Carosella

Creato il 19 aprile 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

di Marilena Priolo Alfredo Carosella: in Fuga dal Passato, in Cerca del Futuro

Alfredo Carosella, architetto napoletano, scrive Appuntamento in un non luogo (La Bottega delle parole, 2013), suo secondo romanzo dal titolo accattivante e significativo, rifacendosi ad un concetto espresso da Marc Augè, antropologo francese. Un concetto figlio della nostra società moderna che calza a pennello per tutti quei luoghi spersonalizzanti ed alienanti in cui quasi inconsapevolmente passiamo gran parte del nostro tempo (pensate ai grandi centri commerciali). Spazi di transito e attraversamento in cui domina l’individualismo e le relazioni, almeno quelle vere, sono praticamente nulle, spazi da cui si dovrebbe fuggire ma da cui, allo stesso tempo, occorre ripartire, magari dopo aver meglio compreso il senso di tutto. E così posti tanto anonimi, per assurdo, sembrano rappresentare eventi essenziali per la comprensione della nostra stessa esistenza. Anche per Maurizio, il protagonista del racconto, arriva il momento di riflettere sulla sua vita ed incomincia a farlo durante un’attesa che sembra consumarlo; dovendo sostenere un colloquio, decide di arrivare sul luogo dell’appuntamento con qualche minuto di anticipo, ma la persona che aspetta tarda però ad arrivare o forse non arriverà mai e da lì si sviluppa un lungo flashback: improvvisamente, con la mente, Maurizio, stordito dal vuoto e dalla solitudine, si immerge in un ritroso narrare ed abbandona l’inciviltà che lo circonda per ritrovarsi tra i banchi dell’università durante gli anni della spensieratezza e dei grandi progetti. Con efficacia lo scrittore, grazie al suo stile semplice e deciso, ci fa percepire l’estenuante attesa e il malessere del protagonista per l’insolenza della gente attraverso non solo degli stereotipi ma anche grazie a piccoli particolari che rappresentano il comportamento dei suoi connazionali: dal caffè preso a qualunque ora del giorno al modo di vestire riconoscibile anche dall’altra parte del mondo sino al non rispetto delle regole; il tutto racchiuso in una battuta abbastanza esaustiva: «sono i soliti italiani». Maurizio andando indietro nel tempo, richiama alla memoria quelle persone a lui care, che per svariati motivi non sono più accanto a lui, e decide cosi di narrare un pezzo della sua storia, la porzione più importante della sua vita, quel frammento di esistenza che l’ha formato, che l’ha fatto diventare un uomo, forse più paziente o forse solo più stanco, deluso e amareggiato.

Alfredo Carosella: in Fuga dal Passato, in Cerca del Futuro

La memoria ritorna a quei momenti di grande entusiasmo al laboratorio di progettazione architettonica, durante il quale ha conosciuto Marta, e da lì comincia uno scorrere di ricordi, di sensazioni, di emozioni, di viaggi accompagnati da quella che sembra essere la colonna portante del romanzo: la sua passione per la musica. Maurizio, attraverso queste descrizioni rivive l’abbandono della moglie e il ritrovamento di un caro amico, lo spezzarsi di legami che sembravano indissolubili e il riaffiorare di traumi familiari, le morti improvvise e tutti quegli eventi imprevedibili che hanno cambiato il corso della sua vita, lasciandolo, completamente solo, in una splendida casa grande quanto il vuoto che porta dentro, casa dove le cure di un’anziana vicina sembrano essere la sua unica consolazione. Una storia intensa e per alcuni versi appassionante anche se spesso l’autore nella sua narrazione non abbonda in particolari nel descrivere i luoghi che visita e si sofferma maggiormente sulle sensazioni e sui sentimenti che ha provato. È come se fosse stato colpito da una irrefrenabile voglia di raccontare, di tirar fuori il suo dolore, di condividerlo con il lettore, ma poi, pentitosi, dà vita ad una prosa svelta, rapida, quasi volesse ritornare subito al presente, probabilmente perché il passato provoca ancora in lui dolore e sofferenza, perché «i ricordi graffiano, rievocano dolori apparentemente sedati». Il romanzo è dunque un viaggio alla ricerca di un non luogo capace di far ritrovare al protagonista, ma forse anche allo stesso Carosella, quel luogo che risiede in lui, e da lì avere la forza ed il coraggio per poter ricominciare a vivere. Un modo per cambiare il suo punto di vista modificando la prospettiva dell’osservazione, così come accade per i disegni di Maurizio. Un libro di facile lettura che ci regala interessanti spunti di riflessione: assolutamente consigliato.

Alfredo Carosella: in Fuga dal Passato, in Cerca del Futuro


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