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Appunti di fine giornata | Passo falso Juve, Roma in agguato

Creato il 21 ottobre 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

 

Settima giornata di Serie A concitata: quattro pareggi combattuti (due 1-1 e due 2-2), ed alcuni sprint più o meno prevedibili.

Iniziamo dalle squadre di Milano, che trovano a sorpresa dei veri numeri 10, non solo di maglia ma anche simbolicamente.

Honda è diventato l’idolo che non ti aspetti: tanti gol che trascinano un Milan privo di attaccanti decisivi.
Il risultato di Verona (1-3) è dovuto principalmente a due giocatori: Honda per quanto riguarda i gol fatti, Abbiati per quelli non subiti. Se il giapponese ha messo a segno due reti molto importanti, il portiere italiano ha impedito la realizzazione ai giocatori dell’Hellas, che si sono fatti più volte pericolosi (Hallfredsson, Toni, Jankovic). E per fortuna che c’è Honda, perché se fosse per gli altri attaccanti, Torres ed El Shaarawy in primis, il Milan non avrebbe portato a casa i punti che ha ora in questa stagione. Quest’ultimi sono il vero punto interrogativo della squadra di Inzaghi. Superpippo aveva detto più volte di dover dar tempo ai due giocatori, ma ora è lecito chiedersi quante chance dovranno avere ancora.
Risultato ingiustamente duro per l’Hellas, che è stato molto condizionato dalla brutta piega che la gara ha preso all’inizio, con l’autorete del brasiliano Marques. Certo per vincere il match l’Hellas avrebbe dovuto dimostrare qualcosa di più, da parte di tutti. I migliori del Verona sono stati Luca Toni e Nico López.

A San Siro c’è stato un vero e proprio botta e risposta fra Inter e Napoli. Nel primo tempo è stata l’Inter a dominare, ma senza trovare la rete. Nel secondo tempo, appena rientrati dall’intervallo, c’è stata la reazione del Napoli. Le due squadre si sono equivalse. Nella prima parte di gara hanno cercato molto il possesso palla e non hanno rischiato molto, mentre nell’ultimo quarto d’ora si ha assistito ad un’altra partita. Le due formazioni si sono letteralmente scatenate, producendo uno spettacolo non troppo speciale per la bellezza delle singole giocate, ma difficilmente eguagliabile per la concitazione. Un finale da cardiopalma di cui non si poteva indovinare il risultato.
I migliori dell’Inter sono stati Hernanes e Kovacic: riescono da soli a far girare una squadra che ha grosse difficoltà. È vero, il numero 10 non ha segnato, ma le sue partite sono sempre di gran livello, tutti i palloni giocati dall’Inter passano da lui. Il ragazzo, di soli 20 anni, dimostra davvero tanto carattere: si carica sulle spalle da ormai varie partite l‘organizzazione della fase offensiva nerazzurra e che non ha timore di risolvere situazioni complicate in mezzo ad avversari con giocate piene di personalità (ma anche rischiose). Merita per questo d’essere nominato man of the match.
Il Napoli ha al contrario un’ottima certezza in attacco, che ha il nome di Callejón. La concretezza dello spagnolo è stupefacente: pochissimi palloni sfruttati nel migliore dei modi. Efficienza ma anche spettacolo, perché quelli con l’Inter non erano gol facili, serviva coordinazione e precisione. Con questa doppietta Callejón sale così in testa alla classifica marcatori in compagnia di Tevez e Honda (6 gol ciascuno).

Vittoria meritata dell’Atalanta sul Parma. I bergamaschi hanno più di qualche occasione, ma ne concretizzano solamente una: da una parte sono stati bravi a crearsele, dall’altra colpevoli nelle mancate realizzazioni. Fosse finita in pareggio i giocatori dell’Atalanta avrebbero quindi avuto di che recriminare a se stessi, ma per loro fortuna il portiere avversario fa loro un bel regalo: Mirante vanifica la sua buona prestazione al 90′. Il Parma sprofonda sempre più in quella che sembra una situazione non risolvibile. Una squadra spenta nella quale i giocatori faticano a supportarsi a vicenda. Donadoni ha cambiato diverse formazioni ma non ha trovato la soluzione. Ha però trovato il record negativo del Parma in Serie A: 4 partite perse di fila.

Bella partita quella fra Cagliari e Sampdoria, finita con un pareggio per 2-2 e rimasta in bilico per tutta la durata della gara. Il migliore in campo è stato il cagliaritano Avelar, protagonista in entrambe le reti, una realizzata proprio da lui e l’altra su suo assist. Buone prestazioni anche quelle di Ibarbo e Sau, mentre fra i giocatori della Sampdoria si confermano pilastri importanti Gabbiadini (4 gol in 7 partite) e Obiang. Il match ha subito un cambiamento rilevante al 58′, quando Cacciatore si è fatto espellere lasciando la Sampdoria in 10. Ingenuità del giocatore che si fa dare due gialli a distanza di soli dieci minuti. Probabilmente è colpa sua se i Blucerchiati non hanno raggiunto i tre punti. Mihajlovic può comunque dirsi soddisfatto perché la sua squadra ha finora sempre meritato di rimanere al terzo posto.

Soddisfazione pure per il Torino che vince la sua prima partita in casa ai danni dell’Udinese. Delusione per la squadra che perde così il passo delle prime tre in classifica.
Thereau è quello che più si fa vedere in attacco, ma spreca le occasioni che ha, di cui una clamorosa, mangiandosi il pari dell’Udinese.
Nel primo tempo i ritmi erano piuttosto blandi, ma il match è cambiato nella ripresa. Il merito è soprattutto del Torino che è rientrato dall’intervallo molto più convinto e ha osato con i contropiedi. Un Torino che ha fatto rivedere sprazzi di brillantezza apprezzati nella scorsa stagione ed ancora inediti nella corrente. Discorso opposto per l’Udinese, che è andata controcorrente rispetto alle prime giornate, ma in negativo: gioco poco grintoso ed inefficace.

Il risultato più inatteso è stato quello di Sassuolo. Scivolone della Juventus, che dopo aver vinto tutte le prime sei partite, contro ogni tipo d’avversario, si ritrova a pareggiare con l’ultima in classifica. Bagliore di speranza per il Sassuolo, che oltre a risalire di una posizione, dimostra d’avere tutte le carte in regola per rimanere in Serie A.
Il pareggio, importantissimo, del Sassuolo è firmato Simone Zaza. L’offensiva della formazione dei neroverdi è tutta sulle sue spalle e lui realizza un gran gol. Altro protagonista del Sassuolo è Consigli, che si oppone con decisione a Pogba e Tevez. Nota di merito anche a Di Francesco che fa scendere in campo una squadra sfrontata, attiva e che fa un pressing aggressivo sugli avversari.
Se da una parte è vero che Buffon non è stato impegnato quasi per nulla, dall’altra ciò non basta affatto. Non può bastare una prestazione mediocre ad una squadra così importante, e ancora meno ad una che aspira ad essere la prima indiscussa della Serie A. Una Juventus decisamente sottotono che è stata scrollata solamente dai tentativi di Pogba e Tevez.

Un’altra rivalsa di una squadra di bassa classifica è quella del Palermo, che batte 2-1 il Cesena, conquistando la prima vittoria della stagione. Iachini deve ringraziare in primo luogo Dybala, autore di una gran partita e di una rete splendida (sinistro a giro sul secondo palo, alla destra di Leali), ed in secondo luogo Gonzalez. Il costaricano gioca l’esordio perfetto: prima gara in Serie A e subito gol decisivo (e ricordiamoci che è un difensore) che porta 3 punti di importanza vitale per i rosanero.
Il Cesena non ha creato, è rimasto sulla difensiva, e sembrava che il suo unico obiettivo fosse cercare di contenere la squadra avversaria: decisamente non una mentalità vincente.
Il Palermo ha senz’altro meritato la vittoria. L’unica pecca della formazione rosanero è stato Andelkovic, per il resto tutti i giocatori di Iachini sono promossi.

La Lazio espugna con un 2-0 il Franchi, un campo difficile in cui la Fiorentina non aveva ancora preso reti. Sempre incisivo Djordjevic, che realizza la sua quinta rete in 7 partite. I Viola probabilmente meritavano di segnare almeno un gol, con Cuadrado e Fernandez che ci hanno messo grande impegno. Ma si vede che era giornata no per Montella, che è rimasto molto deluso dall’immeritata sconfitta, ma ha ammesso la responsabilità dei suoi nel non aver saputo concretizzare. Molte, infatti, le occasioni dei Viola, ma vince chi fa gol. Certo la sfortuna gioca anche lei un suo ruolo, ne sa qualcosa Aquilani, che stava per realizzare un gol fantastico in rovesciata, ma il suo tiro è finito sul palo.

La Roma non si perde d’animo e continua dritta per la sua strada. Il Chievo ha avuto la sventura di trovarcisi in mezzo.
Una Roma bella da vedere ma anche molto cinica, che riesce ad archiviare la gara in soli 33 minuti.
Monumentale Totti: il capitano giallorosso segna solo su rigore, ma è lui l’anima di questa squadra, il gioco dei romanisti passa spesso dai suoi piedi, che possono ispirare grandi azioni come quella del gol di Ljajic. Destro, oltre al gol del primo tempo, trova conclusioni insidiose anche nella ripresa. Ma si potrebbero fare commenti positivi su tutta la formazione romanista, che ha dato veramente spettacolo. Bravo Garcia a far arrivare carichi i suoi ragazzi, che hanno giocato decisi fin dal primo minuto del match.
C’è poco da commentare la prestazione del Chievo, che è stato totalmente succube della furia giallorossa.

Ha chiuso la settima giornata il match fra Genoa ed Empoli, finito 1-1.
Il Genoa, nella prima pare del match, ha giocato meglio dell’avversaria, ma al momento dei cambi è stato Sarri ad indovinare le sostituzioni migliori. L’ingresso di Tavano (59′) ha fatto cambiare volto all’Empoli, mentre i neo entrati del Genoa non hanno portato valore aggiunto alla loro squadra.
Il migliore fra gli uomini di Gasperini è stato Bertolacci, protagonista di una gara in cui è stato molto attivo, il suo gol poi è una perla.
Il match si è giocato principalmente a centrocampo, con le due formazioni che stentavano a squilibrarsi e che mantenevano il possesso palla. Il pari è giusto, le due squadre hanno giocato tutto sommato bene ma senza entusiasmare. Peccato però che il pareggio sia arrivato con un gol irregolare, Tonelli ha infatti mandato in rete la palla con un braccio. Ma come hanno sportivamente detto giocatori e allenatore del Genoa, gli errori capitano, da parte dei calciatori così come da parte degli arbitri. E si spera che con tali dichiarazioni si chiuda ogni possibile polemica sul nascere. Almeno questa volta.

 


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