La Concessione di Tientsin , altrimenti detta “piccola Italia”, fu una sorta di colonia italiana in territorio cinese, ottenuta come “bottino di guerra” dopo la spedizione internazionale del 1901, alla quale prese parte anche il nostro Paese. Insieme ad un indennizzo per danni di guerra pari a 26.617.00 Taels (pressapoco 100 milioni di Lire del 1901 e quasi 400 milioni di Euro oggi), l’Italia ottenne un’area di 40 ettari, circondata da quelle di Austria-Ungheria e Russia, compartecipanti all’impresa contro i Boxer . Luogo inizialmente malsano ed inospitale, il nostro governo provvide alla sua bonifica ed alla sua urbanizzazione, costruendo più di 150 ville con giardino in stile “marittimo”, scuole, asili, uffici. Una 60ina furono invece le aziende italiane che operarono a Tientsin, compresi il Credito Italiano e il Lloyd triestino. La crisi economica scaturita dal primo conflitto mondiale e la mancanza sul territorio di colossi industriali come FIAT e Magneti Marelli, rese tuttavia complicato l’inserimento delle attività italiane nell’importante mercato cinese. Allo scoppio della II Guerra mondiale, i militari di stanza a Tientsin (circa 300 uomini del battaglione San Marco ) vennero completamente dimenticati e abbandonati a loro stessi, per essere successivamente rimpatriati nel 1947, quando la Cina decise di revocare la concessione all’Italia.
Appunti di storia:Tientsin, quando la Cina parlava italiano
Creato il 05 febbraio 2014 da Catreporter79Possono interessarti anche questi articoli :
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