Lettera di Giulio Aristide Sartorio a Pietro Giorgi, s.d.
Tra gli archivi che costituiscono i fondi storici della Galleria nazionale d’arte moderna consultabili, nella loro strutturazione gerarchica e nelle ricche schede descrittive che li compongono, sul rinnovato sito della Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna si vuole segnalare il piccolo ma prezioso fondo Giorgi-Sartorio coincidente con il carteggio (38 lettere in tutto) tra l’artista Giulio Aristide Sartorio – di cui la GNAM conserva il grande dipinto “La Gorgone e gli eroi” – e l’amico-mecenate Pietro Giorgi.
G.A. Sartorio, rappresentante romano del Liberty Italiano a cavallo tra Ottocento e Novecento, è noto, soprattutto, per la realizzazione del fregio allegorico (1908-1912) che decora l’Aula parlamentare di palazzo Montecitorio. Interessanti fotografie storiche del pittore all’opera e di particolari del fregio si possono scoprire sul portale storico della Camera dei deputati dove è possibile trovare anche un servizio fotografico intitolato alla mostra del 2007 organizzata in occasione del restauro dei grandi pannelli che compongono quella che Ugo Ojetti definì una vasta e forte “visione lirica del popolo italiano” sviluppata sull’emiciclo e le pareti dell’Aula di Montecitorio.
Particolare del fregio di Aristide Sartorio, Palazzo Montecitorio
Tornando al carteggio Giorgi-Sartorio, analiticamente descritto e digitalizzato, si scopre un giovane e intimo Sartorio autore di lettere manoscritte in cui racconta delle sue esperienze di studio e lavoro a Parigi e Roma e in cui dà prova, ventenne, delle sue spiccate doti di disegnatore attento a cogliere “tranche de vie” con un segno rapido, vibrante e colorato.
Le lettere sono, infatti, rilevanti non solo da un punto di vista storico-documentario ma, soprattutto, da un punto di vista artistico per gli appunti grafici, i disegni acquerellati, gli schizzi all’inchiostro che le corredano, che le completano accompagnando il testo scritto.
Aprendo l’area Allegati digitali, in fondo alla scheda descrittiva della singola lettera, è possibile godere in ben 18 casi dell’immagine di tali piccoli elaborati grafici.
Una consistente parte del carteggio, datata aprile-maggio 1884, documenta il soggiorno parigino di studio, formazione e lavoro, finanziato dal Giorgi, di un giovane Sartorio affascinato dalla vivace capitale della Belle Epoque di cui descrive a parole e tratteggia all’acquerello luoghi visitati, scene di vita mondana vissute, esperienze fatte, e persone incontrate. Si leggono, inoltre, in questo gruppo di lettere da Parigi la sua passione per la fotografia, i suoi incontri galanti e le sue frequentazioni artistiche.
La restante parte del carteggio, sempre indirizzata al Giorgi, fatta eccezione per una lettera rivolta al conte Gamberini, è relativa alla decorazione delle sale del Villino Gamberini a Roma di cui l’artista nella corrispondenza offre interessanti saggi acquerellati dei quadri che sta realizzando.
Nell’immagine in home page acquerello di G.A. Sartorio su Lettera a Pietro Giorgi, Parigi, aprile 1884