Oggi è la festa della donna. Un giorno normale per molti. Speciale per qualcuno. In troppi ormai si mascherano dietro il “La donna va ricordata e rispettata tutto l’anno” che risuona come “Che bisogno c’è di festeggiare San Valentino, mica ci si ama solo quel giorno?” forse per distinguersi, per essere snob, perché ormai va di moda o semplicemente per evitare un gesto di affetto che invece fa sempre piacere. Bene, sapete cosa vi dico? Ben vengano tutte le feste e tutti quelli che hanno voglia di celebrarle. Festeggiare è un modo per stare bene, per dimostrare un sentimento, qualunque esso sia, per ricordare a una persona che sei contento faccia parte della tua vita.
Ecco perché ho deciso che il mio augurio a tutte le donne che conosco e che leggeranno questo blog sarà speciale. Passerà infatti attraverso la segnalazione della personale di Sophie-Anne Herin che inaugura oggi al Centro Phos di Chieri (To). Sophie è una grande fotografa, ma ancor prima una grande donna. Con le sue paure, il suo coraggio e la grande capacità di guardare oltre. E vedere. Osservare. Capire il lato umano, la sensibilità di ognuno. Catturare un soffio d’anima per renderlo eterno. Sophie è così: vulnerabile, eterea, fragile e proprio per questo grande. Come i suoi scatti, che raccontano spesso di mancanze e di sofferenze, ma che catturano perché parlano dritti al cuore.
E proprio il tema della mancanza sarà il filo conduttore dei due progetti fotografici in mostra a Chieri: un viaggio introspettivo, dove il corpo diviene soggetto e metafora dell’assenza. Scatti inquieti, ludici e mai scontati, sottolineano problematiche profonde in maniera differente. Andate a vederla. La mostra è aperta fino al 19 aprile. Ne vale la pena.
Foto di Sophie-Anne Herin