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Apri la tua borsa e ti dirò chi sei

Creato il 11 aprile 2011 da Farnocchia

Se l’ abito ormai fa il monaco, la borsa fa la donna, e racconta molto di lei con doppia fenomenologia: sia se la si riesce a fotografare come in questa ricerca dall’ interno, sia se ci si limita a interpretarla dall’ esterno, nell’ escalation della valenza mondana.

Corriere della Sera.

Apri la tua borsa e ti dirò chi sei

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un dei tanti servizi di costume del tg2 (che almeno per queste cose ci fa una rubrica e non le spara in pieno tg,oscurando notizie importanti/scomode, come fa il tg1) che ha catturato da subito la mia attenzione. In 5minuti si è risolto uno dei più grandi misteri che l’uomo (non inteso come persona che vive sulla terra, ma come elemento che ha tra le gambe il suo migliore amico!) moderno non era mai riuscito a capire al 100%, Giacobbo compreso: cosa c’è nella borsa di una donna???  Le domande che poi si sussuguono generalmente sono:

  • come diavolo hai fatto a far entrare tutta quella roba lì? (siamo tutte campionesse di tetris quando DECIDIAMO che quella sera DOBBIAMO uscire SOLO con quella borsa)
  • ma perchè porti cose che non userai mai?? (il giorno che a qualcuno servirà un cerotto/profumo riderò compiaciuta)
  • perchè non riesci a trovare mai nulla anche se la borsa ha un volume di 10 centimetri cubi ?
  • da quant’è che quella roba stava lì?
  • ma non ti scoccia ogni volta cambiare borsa? (classica domanda del Secchione che mi lascia sempre più perplessa)
  • cosa si nasconde dietro quell’universo?

Il fotografo Pierre Klein ha cercato, insieme al sociologo Jean-Claude Kaufmann, di rappresentare ed interpretare il micro/macro-mondo delle donne in una mostra a Parigi che sta riscuotendo molto successo. “Elles vident leur sac” nacque dalla richiesta del fotografo di far aprie a 50 donne le proprie borse al mondo; inaspettatamente ne uscì un mondo variegato e divertente che non poteva rimanere in un video.. da qui nasci l’idea della mostra fotografica e dell’intervento del sociologo che ha interpretato ed etichettato le “donne tipo”. Un progetto divertente ed ambizioso che era giù stato provato da molte blogger, compresa Gabry la quale, in modo del tutto inconsapevole, mi ha convinta a creare questo post e a.. svuota la mia parte più intima, la mia borsa!

Dall’alto a sinistra, in senso orario troviamo: gli immancabili fazzoletti (essendo allergica a tutto e raffreddata h24); gli occhiali, senza i quali non saprei proprio come fare delle volte; il mio amatissimo e super-rosso cellulare; una pennetta usb, perchè non si sa mai;  un portamonete

Apri la tua borsa e ti dirò chi sei

(sì, è di Fendi, ma tranquilli che non ho speso milledimille euro, è originale..ma l’ho trovato per terra…vuoto..giuro!) che quando serve si trasforma come portafogli;l’agenda, ovvero la mia unica cura contro il rincoglionimento dilagante; una penna, sempre pronta a prendere appunti o strappare frasi/libri da comprare/posti da vedere/ecc ; mille tessere (qui solo due) con le quali posso avere lo sconto al supermercato/entrare gratis nei musei/prendere l’autobus/affittare una bici; un campione di profumo; chiavi di casa con sacchetta per burro-cacao (labbra incartapecorite..addio!); cream per le mani; molletta salva capelli merdosi; ultimo libro capitato tra le mie mani che gira sempre con me!

Più o meno questa sono io, anche se di cose ne mancano, ma ho voluto seguire le regole della mostra ovvero: non preparare la borsa e presentare quello che in quel momento hai.

A questo punto scatta la domanda: il sociologo cosa direbbe della mia anonimissima borsa???  Non sarebbe meglio chiederlo ad uno psichiatra? M a questa non va contro la privacy? Non era meglio il vecchio “do una sbirciata quando lei è in bagno”? Ma soprattutto, che cavolo vi aspettavate di trovare???

Ecco, avete risolto le domande degli uomini (troppo imbecilli per arrivarci da soli) e ne avete date altrettante a noi… grazie mille!!  -.-

 

 


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