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Aprire una libreria per bambini. 1a puntata: il libraio

Da Centostorie

Aprire una libreria per bambini. 1a puntata: il libraio

Durante la sauna obbligata sugli spalti di una piscina, con una umidità pari a quella della forseta amazzonica, mentre sorrido a mia figlia che impara a tenersi a galla, una mamma mi guarda e mi dice “Ma io ti conosco: ma tu sei Centostorie! Toh, a volte anche mamma”. Io la guardo interdetta, poi capisco che è una cliente – oltre che una mamma anche lei – e le rispondo biascicando “Eh… Oggi solo in veste di mamma”.
Due riflessioni nascono sulla faccenda:
- mi riconosce qualcuno? ma che davero? naaaaa!
- io sono Centostorie (credo che alla mia socia dicano lo stesso).
La mamma – che ringrazio infinitamente – mi da lo spunto per introdurvi il primo punto in merito alla apertura e al funzionamento di una libreria indipendente.
A differenza delle grandi catene non esiste un ruolo del commesso, ma la personificazione per eccellenza: io rappresento (sono) una libreria. Nel bene e nel male, con errori successi e mancanze io sono Centostorie e anche quando porto la pargola in piscina non smetto di rivestire un ruolo, quello della libraia.
Ma essere librai non è una vocazione è un mestiere, nessuno nasce libraio. Nemmeno quelli che mi raccontano che amano leggere, che un mestiere come il mio lo hanno sempre sognato, che avrebbero sempre voluto farlo.
Esiste come mestiere, con un lungo apprendimento fatto di numerosi sbagli e vicoli ciechi. Un mestiere in cui, a voler essere indipendenti, ci si mette la faccia in ogni caso. Perciò avere una forte caratterizzazione resta un elemento indispendabile per la propria “sopravvivenza”.

Per Centostorie la personalità e la diffenziazione è data dal movimento continuo e costante che la libreria produce. Prima di ogni cosa un “movimento culturale” inteso non come un gruppo di intellettuali che fanno riunioni interessanti, dicendo cose interessanti e producendo opere interessanti, ma come proposta culturale o semplicemente di svago (ci sarebbe da discutere su quanto e quale svago sia culturale, ma al momento tralascio) che si attiva praticamente tutti i giorni della settimana: laboratori, eventi, presentazioni, convenzioni con teatri, proposte di associazioni e di operatori del settore.

Aprire una libreria per bambini. 1a puntata: il libraio
In che modo vengono attivati gli eventi? In questo il mio lavoro è simile a quello di un agente immobiliare: una cliente (una mamma a cui dovrebbe andare una percentuale dell’incasso! ) mi chiede “Fate laboratori per i bambini di 1 anno?”. Questa è una idea, una richiesta e un proposito. Quindi noi decidiamo di organizzare un laboratorio per bambini piccolissimi perchè forse la mamma non ne trova altrove, perchè se ci sono non sono abbastanza belli o economici o non so cos’altro: c’è un a necessità, devo trovare una soluzione. Contatto un’animatrice specializzata o un’associazione culturale che concentra la sua attività sui bambini piccolissimi, carico l’evento sul sito, spedisco la newsletter e incrocio le dita.

Fare incontrare domanda e offerta, capatando i segnali provenienti dalle richieste è il primo elemento forte di un libraio indipendente.
Uscire quindi dal clichè di un libraio intento alla lettura, immobile nel suo negozio è il primo passo verso una concretizzazione del proprio sogno.
Trovare un modo per diventare un immagine concreta di un negozio, un viso da ricordare, un vaso in cui inserire mille propositi e farli divenire concreti significa dare un senso profondo ai propri sforzi, avere un’ ulteriore possibilità (anche economica) che ci permette di essere Centostorie.

Compiti per casa:
- Fate un elenco dettagliato delle attività che attivereste nella vostra libreria – sogno, scrivere accanto costi e ricavi potenziali. E fatemi sapere, hai visto mai io possa copiare qualche brillante idea dei miei amatissimi lettori!

Nella prossima puntata:
Uscire dalla libreria – intercettare i lettori
Appuntamento a giovedì prossimo.

Nella foto un concerto-spettacolo nella libreria Centostorie a cura di Simone Saccucci.


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