Apriti, sesamo!

Che il Benza non fosse particolarmente dotato per l'apertura di imballaggi&confezioni, l'accennai già in passato. Ora, dopo dieci mesi di convivenza, devo correggermi: la situazione è tragica. Dove passa lui, è un cimitero di cartoni fatti a pezzi, cellophane strappati, scatole sventrate. Non è cattiveria, eh, è che proprio non è in grado. Quando gli mettete in mano qualcosa da aprire che non sia un barattolo di vetro (con quelli è bravissimo, concediamoglielo), gli si strabuzzano gli occhi, storce la bocca, il labbro inferiore inizia a tremare: non ci sono linguette o fustellature che tengano, è il panico. L'altro giorno ha fissato per almeno trenta secondi buoni, con occhio sbarrato e filo di bava colante, un secchiello di plastica di quelli delle mozzarelline di bufala, quelli che hanno la linguetta a strappo, poi ha inutilmente cercato di aprirlo. Il fatto è che il secchiello era già stato aperto – da me, ovviamente. Ormai la sindrome è talmente nota e riconoscibile che le abbiamo anche dato un nome: quando il Benza si trova nella situazione di cui sopra, non è più il Benza, ma The Opener. Non che in questo modo le cose cambino di una virgola: è comunque
inetto, ma almeno mi sembra di aver a che fare con un supereroe.