di Maria Grazia Vai
tra le antenne arrugginite
e le grondaie sporche
Sopra i tetti e le ringhiere
Sotto le griglie dei portoni
e sui cancelli chiusi
S’infilzano
come vecchie cartoline
d’indirizzi ormai smarriti
Pensieri sopiti
sobbalzano
tra le buche, i dossi
i tombini rotti
e l’odore stagnante di catrame
Mentre ascolto in solitaria
il grido stanco di un gabbiano
che scompare tra i semafori
e le nuvole grigie di Milano.