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Ho smesso di fumare, se non ricordo male, nel 2003. Dopo tanti anni e un tentativo precedente non riuscito, è scattata la famosa molla. Vedere il mio babbo determinato a tenersi stretta la vita, nonostante le tantissime umiliazioni e sofferenze della malattia, il desiderio di fare famiglia: hanno fatto di me una non fumatrice. Fumare è un piacere immenso; ti scalda la bocca, il petto, ti sazia e ti coccola... Un momento di godimento. Dai 16 anni, prima in modo vergognoso e poi in maniera manifesta, il mio fumare è aumentato significativamente. Nonostante non sia mai stata una spendacciona, l'aspetto economico, come in tutte le dipendenze, non è mai stato rilevante. Dal 2000 al 2003 ho fumato una media di 25 sigarette al giorno... e mi sentivo schifosamente vecchia: vecchio il mio odore, vecchia la pelle, vecchio il risveglio, vecchio il respiro. Vecchio il modo di affrontare una passeggiata e vecchie le aspettative per il tempo libero. Smettere di fumare ha predisposto noi all'accoglimento di figli. Siamo tutti circondati da malati di cancro; e abbiamo nel cuore storie belle e strazianti. I sentimenti e il senso della vita più profondi. Il cancro, alla fine, babbo se lo è portato via... Non posso fare a meno di pensare alle fotografie che i suoi oncologi gli hanno scattato negli anni, immagini di cui lui era orgoglioso, immagini che fanno parte di analisi-studio-ricerca... Immagini che in qualche modo avranno contribuito alla cura di qualche altro babbo e nonno. Io domani andrò a comprare le arance; così come ho fatto l'anno scorso e l'anno prima e l'anno prima e l'anno prima ancora.... ecc...