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Arbitri, questi sconosciuti

Creato il 31 gennaio 2011 da Spaziokultura
Il fine settimana pallonaro della provincia di Catanzaro come in tutto il resto d'Italia impegna migliaia di persone sui campi di calcio. Tra sabato e domenica i campetti di periferia si popolano e si animano grazie alla passione di giovani e meno giovani che amano rincorrere una palla e gloriarsi di una bella giocata. In campo oltre ai calciatori va anche la giacchetta nera, severo e rigoroso garante delle regole. Ma negli ultimi tempi si dovrebbe usare il condizionale a proposito di arbitri. Capita infatti che due squadre, il Sorbo San Basile e il Taverna, per esempio, e naturalmente le rispettive tifoserie, siano pronte a disputare il primo derby della Presila dopo tanti anni e l'assente ingiustificato, dopo tante attese, è proprio il direttore di gara! Pensate a che delusione per quanti avevano gremito gli spalti del "P.Donato" e quale rabbia avessero in corpo calciatori e dirigenti delle due compagini che dal giorno prima erano in ritiro in Sila. Una partita veramente sentita questa, che doveva essere preparata bene: ecco allora l'idea del ritiro per le due squadre, con uno sforzo economico notevole che solo chi ha contezza dei campionati dilettantistici può capire. Oltre al danno dunque anche la beffa. Partita rinviata e ritiro andato in fumo. Chi adesso ripagherà le attese e gli investimenti fatti? Dalla Lega si attendono sviluppi, ma già da qualche settimana il copione è sempre lo stesso! Squadre in campo e arbitri assenti. La tendenza della Lega è sempre quella di minimizzare e scaricare le colpe, ma quando si tratta di riscuotere iscrizioni l'atteggiamento è ben diverso. Capita per esempio ancora, sempre nello stesso fine settimana, in Gaetano Scirea e Albi, questa volta campionato amatori, che il direttore di gara arrivi con più di un'ora di ritardo. Insomma questo è il modo di gestire le cose? La scusa più accreditata è che non ci sono abbastanza arbitri, allora c'è da chiedersi perchè non si ottimizzano le risorse magari evitando di fare tornei su tornei, oppure perchè una parte dei soldi delle società non vengano investiti nell'incentivazione dell'arbitraggio? Non si può continuare così: c'è già qualcuno che cerca nuove vie come la creazione di un circuito alternativo a quello ufficiale, ma l'ideale sarebbe che si facesse più autocritica e si cercassero delle soluzioni. Naturalmente ciò va fatto in accordo con le società che sono i veri attori sul campo e non con la gestione telefonica delle problematiche. Chi si deve assumere la responsabilità ci deve mettere la faccia e non rompiamo il giocattolino a causa di una logica aziendale che al calcio dilettantistico può far solo male. Per informazioni chiedere a Taverna e a Sorbo San Basile!

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