La Saras ha presentato oggi lo studio di impatto ambientale del “progetto Eleonora” inizia così la fase istruttoria della procedura di valutazione di impatto ambientale.
Come è noto l’obiettivo del progetto Eleonora e’ quello di confermare la presenza di gas naturale in cinque serbatoi geologici sovrapposti tra i 600 e i 2.850 metri di profondita’.
Questi sarebbero giacimenti convenzionali che non prevedono l’utilizzo di alcuna tecnica di fracking e che secondo le stime dei geologi, contengono almeno 3 miliardi di metri cubi di gas metano. Il dottor Giuseppe Citterio, direttore pianificazione e sviluppo industriale di Saras ha dichiarato “Qualora troveremo il gas ad Arborea, costruiremo il centro di trattamento in un’area industriale gia’ attrezzata, come ad esempio quella di Oristano. Saras non distribuira’ il gas all’utente finale, ma lo cedera’ ad operatori sardi che si faranno carico della fase di vendita ai consumatori. Il gas sardo rimarra’ alla Sardegna” . Ricordiamo che attraverso un pozzo esplorativo di 3 km, la societa’ conta di estrarre 150 milioni di metri cubi di gas all’anno per 20 anni, coprendo quasi la meta’ del fabbisogno annuo stimato per la Sardegna, priva di una rete metano.
Adesso dovrà essere la Regione Sardegna che dovrà pronunciarsi entro 60 giorni.
Intanto il Comitato spontaneo No al progetto Eleonora prepara nuove iniziative che saranno annunciate a breve mentre Progres, per domenica 17 ha già organizzato un corteo di protesta che partirà da S’Ena Arrubia per giungere ad Arborea.