Dalla prossima settimana Marco Minoja soprintendente ai beni archeologici di Cagliari e Oristano diventerà il soprintendente di Bologna e, con questa, di tutta l’Emilia Romagna perché l’ufficio è unificato. Quarantanove anni, da etruscologo Minoja è contento perché in quella regione c’è tanto da fare proprio sugli studi della civiltà etrusca. Ma da appassionato di archeologia lascia la Sardegna con rammarico. Perché, spiega, «venire in quest’isola non è come andare in un altro posto». Lui la Sardegna la conosceva perché c’era venuto con i genitori da bambino, ma nei panni del soprintendente ha scoperto una cosa: poco è quello che si sa sull’archeologia sarda nonostante siano straordinarie, invece, la qualità e la quantità delle testimonianze del passato, «io credo – continua - che queste siano così importanti da fare della Sardegna un’eccezionalità di livello mondiale, purtroppo poco frequentata dagli studi in campo nazionale».
Minoja resterà per qualche tempo come reggente. In ballo ci sono due progetti che sarebbe difficile trasferire al successore senza rallentamenti: la mostra nazionale “L’Isola delle Torri” allestita per celebrare il centenario della nascita dell’archeologo e accademico dei Lincei Giovanni Lilliu, manifestazione che per sei mesi sarà aperta a Cagliari e per altri sei al museo Pigorini di Roma; l’esposizione delle statue di Monte Prama, la maggior parte a Cagliari e solo una decina a Cabras, in attesa che venga ampliato il museo civico dove troveranno spazio i Giganti di pietra, tutti tranne quattro che resteranno a Cagliari nell’edificio ristrutturato di piazza Indipendenza per testimoniare la presenza di questa enorme realtà anche nel museo nazionale, “porta” della Sardegna archeologica. Un progetto discusso perché moltissimi ritengono necessario tenere assieme le statue, mentre Minoja difende la scelta «perché è un caso giudicato interessante a livello nazionale di fruizione integrata con diverse possibilità di lettura».
Nel salutare la Sardegna Minoja esprime un ulteriore rammarico: la Regione non ha detto nulla sulla richiesta di finanziamento presentata dalla soprintendenza per la mostra dedicata a Lilliu, lo scopritore della civiltà nuragica. «Ho il dispiacere di non aver visto un seguito alla richiesta. Il budget non è chiuso, la Regione fa ancora in tempo a farsi avanti, ma a oggi non abbiamo avuto riscontro a una richiesta presentata in modo dettagliato, è come se la Regione non riconoscesse in Lilliu una figura di studioso da sostenere e da ricordare. A due mesi dall’inaugurazione della mostra (metà marzo) non abbiamo ancora ricevuto risposta».
Fonte: La Nuova Sardegna del 16 Gennaio 2014
Nell'immagine: Pierluigi Montalbano e il soprintendente Marco Minoja
Un video interessante di Andrea Mameli nel quale il soprintendente illustra le Statue di Monti Prama con le tecnologie sviluppate al CRS4.