Ho avuto occasione di provare per voi, gli archetti in carbonio della ditta "Arcus". In particolare ho provato i modelli di punta, quali: S6 (modello Ottagonale) S7, S8(decorato in oro) e P6.
Come abbiamo sottolineato in altri post, la scelta di un arco in carbonio (perlomeno in Italia) è spesso accompagnata da dubbi e perplessità. il suono, la comodità e la sensazione di suonare con "il legno", da sempre tende a darci sicurezza e un' idea di "naturalezza", al contrario, l' utilizzo di un materiale "sintetico" come il carbonio, ci avvicina ad un idea di "plastico", o comunque "poco naturale".
Fatta tale premessa, dobbiamo sottolineare innanzitutto che il legno (come qualsiasi altro materiale "vivo"e organico) è composto da carbonio esattamente come lo siamo noi. Non vi è materiale piu' presente in natura (dopo l' acqua) del carbonio. Quindi pensare a questa sostanza come un materiale sintetico e il piu' grande errore che possiamo fare.
Detto questo, possiamo affermare con sicurezza che vi è "carbonio" e "Carbonio". Vi sono dunque diverse qualità, purezze e livelli di lavorazione manufatturiera di questo materiale. Ciò che distinque un arco in carbonio con la C maiuscola è sicuramnte la concentrazione della sostanza pura presente nello stesso.
Per essere piu' chiari, possiamo dire che le caratteristiche striature chiare uniformi, visibili ad occhio nudo (nei carbon DX per esempio) altro non sono che, segni della presenza di altri materiali come la colla, quindi stiamo parlando di una fibra di carbonio grezza e poco pura, che influirà notevolmente nel suono e nella resa dell' arco. Al contrario un arco in carbonio puro è totalmente nero senza striature di nessun tipo (anche se un minimo di percentuale di colla sarà sempre presente, per motivi di lavorazione). Altro elemento importante e il bilanciamento di due fondamentali caratteristiche quali, il peso dell' arco in rapporto alla sua elasticità o flessibilità, tale valore, se ben proporzionato, segnerà notevolmente la resa. I "carbons" per loro natura hanno una flessibilità diversa dal legno, di conseguenza dovranno essere necessariamente un po piu' leggeri, per lavorare bene.
Il suono e la sonorità in generale è dettata dalla vibrazione del carbonio ma anche dal suo interno, in particolare gli archi "cavi" hanno una sonorità migliore.
Passiamo ora ad analizzare nel particoare gli archi in carnonio della ARCUS.
I modelli che ho potuto provare sono il top della casa e sono:
S8 (modello tondo, con carrello in legno tigre, decorazioni in oro)
S7 (nella fattura è identico all' S8, tranne che per le decorazioni)
S6 (modello ottagonale, carrello in legno tigre)
P8 (tondo, carrello in legno tigre, modello ibrido tra tipici Arcus e legno)
Comincio col dire che mi sono trovato di fronte ad archetti di ottima qualità, sia dal punto di vista della fattura (in buona parte artigianale) sia per quanto riguarda la resa. Ciò che mi ha colpito realmente è la particolarità e bellezza del suono che nelle sue fattezze è cristallino e ben definito, libero da impurezze. A tale visione ho unito anche un ascolto a distanza (circa 2 metri) mediante un supporto di registrazione, dalla mia ripresa sonora si delinea chiaramente che la cavità dell' arco contribuisce notevolmente al suono totale come fosse un "altro stumento". Questa caratteristica sembra comune a tutti i modelli provati (a mio avviso piu' spiccata nel modello ottagonale S6). Altra caratteristica comune è l' agilità e la facilità di esecuzione (specialmente utilizzando la pece "Cellisto Rosin"). La resa di tecnica degli arcus e' notevolmente elevata, ci consente di suonare con facilità e senza sforzi anche nei colpi d'arco impegnativi.
La caratteristica che in primis mi colpisce però, è che la filosofia con il quale vengono progettati questi archi, che (al contrario di buona parte delle altre ditte) non è quella di imitare il suono del legno, bensì quella di proporre un' alternativa sonora. Questa alternativa a mio avviso è davvero interessante quanto bella, comunque da tenere ampiamente in considerazione come soluzione, nel momento di un acquisto importante come quello di un arco. In buona sostanza la Arcus indaga a pieno le potenzialità del carbonio, evitando di piegarlo alla futile imitazione del legno, che di per se è già una falsa partenza.
Ci offre dunque, un' alternativa sonora di qualità.
La caratteristica della filosofia Arcus è la leggerezza. Tale prerogativa può creare una lieve destabilizzazione iniziale, una sensazione di inconsistenza nei primi momenti. Questa fase, passa solitamente dopo i primi 4-5 giorni di pratica, (anche prima utilizzando una pece piu' robusta come la cellisto). Inotre vi sono alcuni accorgimenti e adattamenti tecnici nei colpi d' arco, ma di facile attuazione.
Concludo dicendo che consiglio l'acquisto di questi archi, specialmente se si dispone già di un buon arco in legno, in tal modo potremo avere due validissime opzioni sonore da poter utilizzare a nostro piacimento. Il suono Arcus sembra comunque molto interessante per esecuzioni classiche specialmente quelle solistiche.
Tutti gli archi della serie S rispecchiano in pieno le caratteristiche della filosofia Arcus (leggerezza in primis).
La serie P è un ibrido tra Arcus e archi in legno (questo si rispecchia soprattutto nel peso e nella sensazione, piu' simili a quelle dell' legno).
Infine vi è la serie base M che imita nel peso e nell' approccio gli archi in legno.
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