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Architettura Informazione: la terza parte della storia

Da Iwebdesigner @Iwebdesigner_it

Ci siamo lasciati la volta scorsa con una Architettura dell’informazione in balia degli eventi , sotto il fuoco degli UX Designer e alle prese con l’avvento di Google, ma  non ancora morta! Stava solo sviluppandosi e abbracciando altre vie.

Architettura Informazione

IA ha perso molto tempo per cercare di rimettersi in piedi e camminare con le proprie gambe dopo i colpi che le sono stati assestati dagli Interaction Designer e dalla User Experience ristagnando in una situazione di semi-incoscienza, mentre la UX percorreva i gradini del successo e della fama; nonostante tutto questo non faremmo certo peccato a pensare che noi abbiamo bisogno della IA e ancor di più abbiamo bisogno di pensare come Information Architect.

La IA non era morta! Grazie al cielo! Non importa se voi pensiate che il vostro prodotto digitale ha bisogno di contenuti oppure no, perché il mondo è fatto di dati e la forza della IA è proprio quella di far si che quel mondo fatto di dati sia comprensibile e acquisisca senso per gli essere umani. Abbiamo detto che non dobbiamo più considerare la presenza di una divisione inflessibile fra il mondo reale e il mondo digitale, dobbiamo considerare la compresenza di entrambi, non si tratta più solo di librerie, metadati o thesauri, si tratta di spazi informativi e gli spazi sono fatti di informazioni.

Foodpairing

Facciamo un esempio: foodpairing è una fonte di di ispirazione per chef, bartenders e tutti coloro i quali lavorano nell’industria del cibo, il suo creatore Bernard Lahousse non sa di essere un Architetto dell’informazione eppure lo è! Bernard ha presentato un talk  (vi invito a guardarlo) durante la conferenza di Interaction Design spiegando e mostrando il suo approccio alla conoscenza del cibo e sebbene lui si consideri un bio-ingegnere e un gastronomo, lo possiamo considerare sicuramente un architetto dell’ informazione, perché ci aiuta a capire tramite l’organizzazione della conoscenza qualcosa che noi già pensavamo di conoscere.

Foodpairing scompone gli ingredienti sulla base dei loro sapori, quindi crea degli alberi relazionali che aiutano gli chef a scoprire nuove gustose relazioni, nuove combinazioni gastronomiche per deliziare  il nostro palato; foodpairing scompone la nostra conoscenza e la riassembla offrendoci nuovi punti di vista, nuovi strumenti che ci consentono di capire e comprendere nuove relazioni prima nascoste.  Prima capiamo, poi mangiamo!

Foodpairing e IA

Perché Foodpairing dovrebbe essere un esempio di IA se non parla di metadati, thesauri e quanto altro? Bhè è come dire che una mappa non centra con il design perché non tratta di photoshop! Quello che solitamente non si riesce a capire e noi IA non riusciamo a far comprendere agli altri è che le Tassonomie, i vocabolari o i metadati sono solo strumenti dell’Architettura dell’Informazione, il cui compito è dare significato a una pletora incommensurabile di dati, quindi  che ci frega di come si fa o con quali strumenti ?

L’Architettura dell’Informazione sta percorrendo una strada ampia e tortuosa, non si tratta più solo di tassonomie, metadati, ma di realtà circostanti, di edifici, di spazi condivisi e informativi, di sperimentare nuove forme di comunicazione e apprendimento, trovare la strada per rendere comprensibile il complesso, contano gli obiettivi di questo pensiero, non gli strumenti che vengono utilizzati.


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