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Arco: le azzurre sognano uno storico iride; Volley, che Italia mediocre!

Creato il 07 luglio 2011 da Federicomilitello
Arco: le azzurre sognano uno storico iride; Volley, che Italia mediocre!
Tiro con l'arco: giornata trionfale per l'Italia ai Campionati del Mondo di Torino. E non parca di brividi. Nelle gare a squadre che qualificavano le prime 8 classificate alle Olimpiadi di Londra 2012, la selezione femminile ha rischiato moltissimo negli ottavi di finale contro la modesta Georgia. In preda alla tensione del dover prevalere a tutti i costi per staccare il pass a Cinque Cerchi, le azzurre racimolavano un interlocutorio punteggio di 207, pareggiato dalle rivali dell'Est Europa. Si andava allo spareggio, dove Natalia Valeeva, Guendalina Sartori e Jessica Tomasi si vedevano superare incredibilmente per 27-22. Tutto sembrava finito. Un errore nei cronometraggi (countdown di 40 secondi anziché 60 per ogni tiro), tuttavia, permetteva alla delegazione tricolore di proporre ricorso, accettato dopo una discussione di quasi un'ora. Lo spareggio, quindi, veniva ripetuto e, ironia della sorte, terminava nuovamente in parità (25-25). A qualificarsi, però, era l'Italia per aver piazzato la freccia più vicina al centro (grazie al 10 della Valeeva). Insomma, oggi la Dea Bendata è stata benigna nei confronti del tricolore. Superato lo shock per la possibile ed inaspettata eliminazione, le arcieri del Bel Paese hanno ritrovato sicurezza e smalto, eliminando in seguito Taipei e Cina, questa volta con punteggi di tutto rispetto (rispettivamente 219-209 e 221-213). Nella finale per la medaglia d'oro le azzurre non troveranno la favorita Corea del Sud, eliminata nel penultimo atto dalla sorprendente India. Ottimo anche il comportamento della squadra maschile, giunta in semifinale dopo aver superato Germania e Gran Bretagna, prima di arrendersi alla Francia per sole 3 lunghezze (222-219). Nella finale per il bronzo Marco Galiazzo, Michele Frangilli e Mauro Nespoli affronteranno il Messico.
Pallavolo: ritorno alla realtà? La prima partita della Final Eight di World League in programma a Danzica (Polonia) ha rappresentato un brusco risveglio per l'Italia dopo le illusioni del girone eliminatorio, sconfitta con un secco 3-1 dall'Argentina, squadra discreta ma nulla più. A questo punto le semifinali paiono già un miraggio, considerando anche la forza delle prossime due avversarie (Polonia e Bulgaria). In un colpo solo sono emersi tutti i limiti della nazionale del ct Berruto: assenza di un opposto di livello internazionale, ricezione altalenante e non certo supportata dal rendimento del libero Bari, mancanza di alternative in panchina che permettano di dare una piega diversa alle partite, gioco nel complesso ripetitivo e scontato. A questa Italia, inoltre, manca un uomo faro, il campione che sappia trascinare i compagni nel momento di difficoltà: i rivali odierni, invece, lo avevano (Facundo Conte) ed hanno vinto. La situazione della pallavolo maschile non è molto migliore di quella del calcio o del basket: il campionato italiano è sempre più invaso da stranieri e le convocazioni diventano oramai obbligate. Nel ruolo di opposto, addirittura, è obbligatorio pescare (Lasko a parte) nelle serie minori. Si comprende facilmente, dunque, perché poi i risultati in campo internazionale siano così modesti.
Federico Militello

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