Are you late? – Il primo spot pro aborto in Gran Bretagna

Creato il 25 maggio 2010 da Sushit

Oramai abbiamo pubblicità riguardanti ogni cosa, che ci circondano da ogni parte ed entrano nella nostra quotidianità, che lo vogliamo o no. Ma, c’avete mai pensato? Sembrano esserci degli argomenti tabù, che non si osa trattare attraverso l’adv.

D’altra parte, alle volte, i trenta secondi di uno spot scatenano le più accanite polemiche.

E così è stato, ancor prima della sua messa in onda, per quello che è stato definito il primo spot pro aborto made in UK.

On air per la prima volta giusto ieri, lunedì 24 maggio, alle 22.10, nientepopodimeno che sul Channel 4 della BBC, il controverso commercial è già stato oggetto di numerosi dibattiti televisivi, rimbalzati dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, tra gli accaniti dissensi degli antiabortisti, della Chiesa e delle organizzazioni per il diritto alla vita.

A volere e promuovere lo spot è l’associazione Marie Stopes. Di cosa si occupa? Il motto dello stemma parla chiaro: “Providing Choices in Reproductive Healthcare“. Ufficialmente no-profit, condizione che le ha permesso di aggirare il divieto di pubblicità pro aborto vigenti in Inghilterra, l’organizzazione ottiene fondi statali dal Servizio Sanitario per i suoi servizi, tra cui appunto le interruzioni di gravidanza.

Julie Douglas, direttrice marketing della Marie Stopes, nonché colei che ha dato un volto alla campagna, non smette di ripetere, nei suoi vari interventi televisivi e non, che lo spot si propone non di favorire la pratica abortiva, bensì di informare in merito all’aborto, fornendo indicazioni che favoriscano la consapevolezza delle donne che dovessero necessitarne della possibilità di operarlo, sapendo a chi potersi rivolgere senza essere giudicate.

Altri, invece, sostengono che permettere la promozione dell’aborto attraverso gli ads in televisione ridurrebbe grottescamente una scelta difficile e sofferta ad una “consumer choice” come mille altre, trivializzando la vita umana e tradendo gli spettatori rispetto alla realtà dell’aborto.

Il problema della “presa di posizione” è serio, ed è stato proprio questo a scatenare le più aspre discussioni tra i favorevoli e i contrari. A tal proposito noi di SushIT non intendiamo assolutamente urtare la coscienza etica di alcuno, ma vogliamo, secondo quelli che sono il nostro intento e l’impostazione del nostro lavoro, informarvi su ciò che accade nel mondo (e in effetti, a volerlo notare, sarebbe anche lontanamente possibile l’avverarsi di un caso del genere in Italia?). Prima di tutto perché si tratta di un argomento che ci interessa, la pubblicità, che espande ulteriormente i propri confini in un campo già di per sé delicato. E poi perché crediamo l’argomento costituisca un oggetto di discussione al quale è impossibile sottrarsi, o di cui come minimo è necessario prendere atto. Il giudizio sul contenuto dello spot e sul messaggio trasmesso lo riserviamo a ognuno dei nostri lettori; intanto vi proponiamo il video dei trenta secondi più discussi delle ultime settimane negli ambienti inglesi, con la semplicità della sua domanda: “Are you late?” (Sei in ritardo – con il ciclo?), di cui si esplicitano tutti i contenuti e i risvolti, invece, nelle infinite discussioni che l’hanno vista protagonista.

via: corriere.it e news.bbc.co.uk


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