Vista del margine con l'areoporto di Bologna dall'area del Bargellino
(foto di Marco Maria Sancricca)
Così la condivisione è stata la cifra del lavoro preliminare alla base del Concorso e, allo stesso tempo, ha guidato tutto l'iter progettuale a cui ho partecipato con Eco ErgoSum in cui diverse figure e professionalità sono riuscite ad elaborare un modello urbano, prima ancora che un progetto. Il bilancio di questa esperienza è l'acquisizione della consapevolezza che non esiste progetto per la città contemporanea che non sia frutto di contaminazione e mixitè in cui luoghi, tempi e soggetti diversi vengano messi in reciproco contatto. Inoltre il progetto della città realmente "smart" non si esaurisce nel momento di pianificazione ma delinea un'azione continua; il vero disegno diventa quello del sistema di relazioni e la vera costruzione diventa quella dei rapporti possibili tra luoghi e soggetti. La pianificazione urbana e la progettazione architettonica segnano il passo nel (ri)pensare le nostre città.SeNSoRe, il blog di Carlo De Mattia