Poi giunse l'ebook, che tutte le divinità delle principali religioni riunite a convegno l'abbiano in gloria.
E così ho conosciuto Marco Malvaldi, ex ricercatore passato alla scrittura, e la sua quadrilogia del BarLume, imperdibili gialli trasportati da una scrittura leggera e mai banale e sostenuti da personaggi che non si possono non amare, dove l'omicidio o il crimine di turno è solo un pretesto per raccontare una storia ed un pezzetto d'Italia.
Chi non ama nonno Ampelio, per dire?
O il Del Tacca?
Ma Marco Malvaldi è molto di più di questo, che tuttavia già sarebbe abbastanza per qualunque scrittore del panorama italiano, di per sé
sconsolato e sconsolante per i cosiddetti bestseller che ci vengono scodellati senza soluzione di continuità.
Malvaldi, dicevo, è capace di uscire dal clichè della lunga serialità (sempre che quattro libri possano essere definiti come tale), esplorando nuovi sentieri: dalla storia su Gualtiero Marchesi, passando per l'immaginario paesino di Montesodi bloccato dalla neve di Milioni di Milioni, fino a giungere al suo ultimo libro, uscito da pochissimo e già in vetta alle classifiche di vendita, Argento vivo.
Ecco, anche per questo l'Italia è un paese strano: Malvaldi è in cima alle classifiche di vendita, eppure se lo si nomina fuori
dall'ambito dei lettori onnivori o della libreria cade il silenzio. E chi è? Nessuno lo conosce o quasi, al massimo i più lo hanno sentito nominare da qualche amico, ma rimane nel limbo. Perchè?
Forse perché il nostro Marco non va in televisione, non frequenta i salotti buoni, non bacia pile e soprattutto perché l'italiano medio legge e conosce di narrrativa quanto io di fisica
quantistica.
Venendo a parlare della sua ultima fatica letteraria, Argento vivo non delude le aspettative dei fan e si rende fruibile anche da chi si avvicina allo scrittore pisano per la prima volta.
Malvaldi conferma di avere il dono della scrittura, creativa ma senza troppi fronzoli, allegra e disincantata come solo un toscano può
essere.
Divertente nell'intreccio leggermente surreale, il libro gioca tra le pieghe della commedia italiana, mescolando personaggi e situazioni fino al finale scontato ma sempre divertente.
Un libro da leggere per divertirsi senza cadere nella banalità o nel triviale.
E voi, Malvaldi lo conoscete?